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Economia

Anche l’export umbro cresce (+10,6%) nei primi 9 mesi del 2023

In aumento la maglieria e l’abbigliamento di Perugia (+22,9%), mentre flettono le vendite estere di olio (-8%) e mobili dell’Alta valle del Tevere (-8,4%)

di REDAZIONE SUPPLY CHAIN ITALY
1 Febbraio 2024
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È stata pari al +10,6% la crescita dell’export dei distretti tradizionali dell’Umbria nei primi nove mesi del 2023, per un ammontare complessivo del valore delle vendite estere di 774 milioni di euro. Lo riferisce l’ultimo report elaborato dal relativo Monitor di Intesa Sanpaolo, secondo il quale a trainare l’incremento è stato in particolare il comparto di Maglieria e abbigliamento di Perugia, che ha registrato una progressione del 22,9%, totalizzando esportazioni per circa 520 milioni di euro. Nel dettaglio la Maglieria ha ottenuto un aumento del 16,9% nel periodo gennaio-settembre, mentre l’abbigliamento è cresciuto del 25,3%. Tra i mercati di sbocco del distretto, ottima la performance dei principali paesi di sbocco quali Stati Uniti (+18,1%) e Francia (+33,7%), ma raddoppiano anche le vendite in direzione di Emirati Arabi Uniti (da 6,4 milioni a 13,8 milioni) e Taiwan (da 3,9 milioni a 8,7 milioni).

Ha vissuto invece un netto calo nel periodo il distretto dell’Olio umbro, che fermandosi a 188,6 milioni di euro perde l’8% (ovvero 16,3 milioni), in particolare a causa di riduzione delle vendite in Francia (-5,3 milioni), Repubblica di Corea (-6,4 milioni) e Giappone (-4,3 milioni). Queste sono state solo in parte compensate dalla crescita verso i mercati nordamericani come Stati Uniti (+8,2 milioni) e Canada (+4 milioni).

In flessione anche il distretto del Mobile dell’Alta valle del Tevere, che ha registrato un calo dell’8,4% rispetto al periodo gennaio-settembre 2022. A diminuire in particolare gli acquisti compiuti da mercati quali Stati Uniti, Germania, e Francia.

Relativamente al 2024, secondo gli analisti le attese “non sono così brillanti come l’ultimo biennio”. La stima è di un ritorno alla crescita dell’export a partire dalla seconda metà dell’anno, a seguito della prevista attenuazione dell’inflazione.

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