L’accordo asimmetrico sui dazi tra Usa e Ue in attesa delle normative per l’implementazione
L’Europa deve eliminare i dazi sui prodotti industriali e agricoli americani, mentre gli Stati Uniti mantengono una tariffa fino al 15% sulla maggior parte delle merci europee, con poche eccezioni

L’intesa congiunta tra Unione Europea e Stati Uniti ha stabilito un nuovo assetto per gli scambi commerciali transatlantici, con termini dell’accordo che sollevano forti perplessità. La dichiarazione dello scorso 21 agosto, che fa seguito all’intesa politica tra i presidenti von der Leyen e Trump del 27 luglio, sembra favorire in modo sbilanciato l’accesso al mercato statunitense, lasciando le aziende europee esposte a una potenziale ondata di nuove tariffe.
Gli impegni tra i due paesi non sono corrispondenti. Come riporta Aice, l’Associazione Italiana Commercio Estero, l’Europa ha accettato di eliminare completamente i dazi su tutti i prodotti industriali americani, garantendo inoltre un accesso preferenziale a un’ampia gamma di beni agricoli e ittici, come carni, latticini, alimenti e frutta e verdura fresca e trasformata. Gli Stati Uniti, al contrario, applicheranno l’aliquota tariffaria più elevata della nazione più favorita degli Stati Uniti (Mfn) o un’aliquota tariffaria del 15%, compresa la tariffa Mfn e una tariffa reciproca, sulle merci originarie dell’Unione europea. Inoltre, a decorrere dal 1 settembre 2025, gli Stati Uniti applicheranno solo la tariffa Mfn ai seguenti prodotti dell’Unione europea: risorse naturali non disponibili (compreso il sughero), tutti gli aeromobili e le parti di aeromobili, i prodotti farmaceutici generici e i loro ingredienti e precursori chimici.
Gli Stati Uniti garantiranno che l’aliquota tariffaria, comprendente la tariffa Mfn e la tariffa imposta a norma della sezione 232 del Trade Expansion Act del 1962, applicata alle merci originarie dell’Unione Europea soggette alle azioni della sezione 232 sui prodotti farmaceutici, i semiconduttori e il legname non superi il 15%. La questione delle tariffe su automobili e componentistica europea (fatte salve le tariffe di cui alla sezione 232), un settore di vitale importanza, è stata rinviata a una fase successiva, aggiungendo un ulteriore elemento di incertezza.
Sebbene l’accordo faccia riferimento a una futura collaborazione per ridurre le barriere non tariffarie (certificati sanitari, Eudr, Cbam etc). non fornisce dettagli concreti su come e quando ciò avverrà. L’unico punto di cooperazione più definito è quello relativo ad acciaio e alluminio, per i quali i due paesi valuteranno soluzioni congiunte per prevenire la sovracapacità dei rispettivi mercati nazionali, garantendo nello stesso tempo catene di approvvigionamento sicure tra loro, anche attraverso soluzioni di contingenti tariffari.
Sono attese normative ufficiali sia dal lato comunitario che statunitense per l’implementazione dei dazi su tutti i prodotti coinvolti, informa l’associazione.
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