Con Ets2 costo extra tra i 2-3 miliardi in Italia per il trasporto stradale
La stima è inclusa in uno studio dell’Osservatorio Freight Insights, presentato nel corso del 10° Forum di Conftrasporto-Confcommercio
Ets ed Ets2 sono tra i temi al centro del 10° Forum Conftrasporto-Confcommercio, che si è aperto oggi a Roma.
Impatti, numeri e rischi connessi alla introduzione delle due misure stati oggetto in particolare di una relazione curata dall’Osservatorio Freight Insights, istituito dal Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile (Most) e dalla Fondazione Centro Studi Economia della Logistica e delle Infrastrutture (Cseli).
Relativamente al sistema Ets, lo studio ha stimato per quest’anno un extra gettito su base europea tra i 6 e gli 8 miliardi di euro, che crescerà in futuro quando la totalità delle emissioni prodotte dalle navi verranno tassate.
Come noto, il sistema Ets si applica solo ai servizi che coinvolgono un porto europeo, escludendo gli scali del lato africano del Mediterraneo che quindi, anche secondo dell’Osservatorio Freight Insights, risulteranno avvantaggiati.
Nel concreto, secondo l’analisi, il transhipment extra-Ue consentirà un risparmio di 50 euro per ogni container da 40 piedi, pari quindi a 500.000 euro per viaggio per ogni nave da 10mila box che non entra in Europa. Per le linee dal Far East si calcolano extracosti di circa 75 euro per container da 40 piedi, sia per il Mediterraneo che per gli scali del Northern Range, con minore impatto su questi però date le economie di scala in grado di generare. Infine per i porti serviti via feeder, lo studio calcola ulteriori extracosti di 30 euro per container da 40 piedi.
L’analisi ha considerato anche i traffici ro-ro, evidenziando che ad esempio sulla linea Ravenna-Catania vi è un extra-costo di 43 euro per unità di carico rispetto al tutto strada.
Dal 2027, quando saranno in vigore a pieno regime sia Ets sia Ets, l’onere aggiuntivo medio per il trasporto via mare sarà di circa 61 € a unità di carico (143€ per trasporto marittimo e 82€ per trasporto stradale).
Relativamente poi al trasporto stradale, che appunto sarà colpito dal 2027 dalle misure di Ets2, lo studio calcola un gettito su scala nazionale tra i 2 e i 3 miliardi di euro su base annua, a seconda del costo di una quota. Le stime parlano di un valore sul prezzo del gasolio di circa 30 centesimi per litro, con un aumento di prezzo di circa il 20%. Secondo lo studio, il costo dell’Ets2 per l’Italia vanificherà l’effetto del rimborso parziale dell’accisa sul carburante.
Da queste premesse, e con la convinzione che sia necessario ridurre l’impatto di Ets ed Ets2, al contempo però supportando il processo di decarbonizzazione, Conftrasporto-Confcommercio ha lanciato una serie di proposte e richieste al governo.
In primis, quella di garantire che i proventi Ets vengano interamente investiti per politiche di settore, così come che quelli di Ets 2 supportino misure di rinnovo del parco veicolare e di contenimento dei prezzi del gasolio.
Per quel che riguarda in particolare il trasporto marittimo, l’associazione chiede di evitare che porti del Mediterraneo che seguano regole diverse, allo scopo di evitare fenomeni di concorrenza sleale; inoltre secondo Conftrasporto-Confcommercio è fondamentale che dalla normativa siano esclusi i collegamenti con tutte le isole, non solo quelle minori.
Per quel che riguarda il trasporto su strada, la richiesta è di sostenere l’acquisto di veicoli di ultima generazione seguendo il principio della neutralità tecnologica e verso carburanti oggi disponibili, come il Gnl; che sia realizzata una rete infrastrutturale di distribuzione energetica alternativa e infine che gli operatori siano supportati nel processo di transizione digitale.
“Oggi abbiamo dimostrato che le politiche di decarbonizzazione così strutturate non funzionano, si tramutano in una tassa sulle imprese, non garantiscano maggiore sostenibilità ambientale e non porteranno uno spostamento modale, con un ritorno al tutto strada che francamente ci lascia un po’ disorientati” ha commentato il presidente di Conftrasporto e Vicepresidente di Confcommercio, Pasquale Russo. “Nel corso dei lavori vedremo come, purtroppo, rimane ancora valido lo slogan che lanciammo nel 2015, 10 anni fa, di un’Italia disconnessa per le inefficienze lungo l’arco alpino e la saturazione delle infrastrutture” ha aggiunto Russo, che ha concluso chiedendo quindi un confronto con il Governo per “portare le nostre proposte”, elaborate “sulla base di interessi diffusi per lo sviluppo del sistema economico del Paese”.
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