In lieve rallentamento in Italia il consumo di suolo per usi logistici
Secondo l’ultimo report di Ispra lo scorso anno il fenomeno si è concentrato in Emilia Romagna (107 ettari), Piemonte (74 ettari) e Lombardia (69 ettari)
Benché in lieve decremento, la costruzione di nuovi poli logistici continua a essere una delle principali cause di consumo di suolo in Italia, fenomeno che nel suo insieme invece non accenna ad arrestarsi.
Un aggiornamento in questo senso arriva dalla pubblicazione dell’ultimo report annuale a tema realizzato dal Sistema Nazionale a rete per la Protezione dell’Ambiente (formato da Ispra con le agenzie ambientali regionali e delle province autonome), dal titolo ‘Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici’, il quale mostra innanzitutto come nel 2024 nella Penisola la trasformazione del territorio in aree artificiali (da naturali o agricole) abbia investito 83,7 km quadrati, il 15,6% in più rispetto al 2023, per un ‘ritmo’ di 2,7 metri quadrati al secondo.
Un aumento che non è stato certo compensato dal fenomeno inverso, ovvero il ripristino di aree naturali, che nel 2024 è stato di circa 5 km quadrati. Oggi infrastrutture, edifici e coperture artificiali occupano in Italia oltre 21.500 metri quadrati, il 7,17% della superficie complessiva contro una media europea del 4,4%. A spiccare è in particolare la Lombardia (12,22%; da segnalare che quella di Monza e Brianza ‘vince’ tra le altre province con una quota del 41%), seguita da Veneto (11,86%) e Campania (10,61%).
In questo scenario, la crescita della logistica e della Gdo “rappresenta una delle principali cause dell’aumento del consumo di suolo in Italia”, scrive Ispra nella sua relazione. Nel 2024, la quota ‘mangiata’ dal settore (per magazzini, centri di distribuzione e relativi piazzali) è stata di 432 ettari – numero in lieve calo rispetto ai 504 del 2023 e ai 506 del 2022 – con un predominio di Emilia-Romagna (+107 ettari), Piemonte (+74 ettari) e Lombardia (+69 ettari).
Guardando l’intero periodo dal 2006 ad oggi, il consumo di suolo italiano per finalità logistiche ha raggiunto i 6.001 ettari e vede invece primeggiare la Lombardia con 1.145 ettari consumati (6,7% del totale regionale), seguita dall’Emilia-Romagna con 1.052 ettari (7,14 %). Più in generale, nello stesso intervallo di tempo, le trasformazioni territoriali legate alla logistica si sono concentrate soprattutto nel Nord-Est (2.024 ettari), seguito da Nord-Ovest e Centro.
Spostando infine lo sguardo sulle attività svolte all’interno delle aree destinate alla logistica nel periodo 2006-2024, Ispra rileva come al primo posto (60%) prevalga l’espansione legata allo sviluppo dell’indotto produttivo e industriale. Gdo e retail pesano per il 17%, mentre l’e-commerce rappresenta il 17%.
F.M.
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