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Politica

L’Europa sospende il rinnovamento della norma sul trasporto combinato

Uirr polemizza con la Commissione europea che rinuncia alla revisione della direttiva del 1992 sulla materia

di Redazione Supply Chain Italy
28 Ottobre 2025
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È stata comunicata pochi giorni fa dalla Commissione europea l’intenzione di ritirare la proposta di emendamento della Combined Transport Directive, presentata nel novembre 2023 all’interno del pacchetto “Greening Freight Package”, la normativa che di fatto avrebbe dovuto aggiornare il quadro europeo per il trasporto combinato.

La decisione ha sorpreso molti osservatori, perché la riforma di una direttiva risalente al 1992 era attesa e il Parlamento Europeo, concluso una settimana fa lo studio elaborato su richiesta del relatore Flavio Tosi, stava per iniziare i lavori sulla proposta di modifica sulla base di questo studio. Gli obiettivi erano quelli di ridefinire il concetto di “trasporto combinato” con criteri più precisi (unità di carico standard, modalità ferroviaria/acquea dominante, legame stradale limitato), introdurre obblighi per gli Stati membri di predisporre un quadro nazionale favorevole all’intermodale, semplificare la parte amministrativa (digitalizzazione, tracciabilità) e favorire lo spostamento del traffico merci dalla strada alla ferrovia/acque interne, in linea con il European Green Deal.

Uirr, l’Unione internazionale del trasporto combinato strada-rotaia, ha deplorato in una nota la decisione della Commissione: “Il trasporto combinato europeo è la soluzione principale per integrare il trasporto merci su rotaia e i trasporti per vie navigabili nelle catene di approvvigionamento europee e il motore della crescita del trasporto merci su rotaia europeo, ma in tale veste si trova oggi in una situazione difficile. Superare le crisi e le sfide attuali che le operazioni quotidiane devono affrontare è la priorità numero uno, con particolare attenzione alla capacità infrastrutturale. Le prestazioni insufficienti senza precedenti dell’infrastruttura ferroviaria, la mancanza di capacità dei terminal in diverse regioni d’Europa e l’assenza di una garanzia minima di servizio, nonché le carenze della digitalizzazione, ne frenano le prestazioni. Le attuali difficoltà e sfide non potrebbero essere risolte solo con una direttiva modificata sul trasporto combinato o una direttiva rivista su pesi e dimensioni. Tuttavia, il trasporto merci intermodale, in quanto modalità di trasporto a sé stante, necessita di una legislazione quadro”.

La Commissione non ha dato particolari motivazioni per il ritiro, salvo evidenziare l’assenza di un “accordo prevedibile” per portarla avanti nel formato proposto. Evidente che alcuni Stati membri e alcune lobby, in particolare parti di quella del trasporto stradale, avessero riserve sull’armonizzazione e il riordino di una materia che oggi lascia molto spazio alle interpretazioni nazionali.

“Vorrei incoraggiare la Commissione a riconsiderare la sua idea di ritirare la proposta di modifica della Direttiva sul trasporto combinato. È necessaria una prospettiva a lungo termine e si dovrebbe dare una possibilità al relatore del Parlamento europeo e alla Commissione Tran” ha concluso il Direttore Generale dell’Uirr, Ralf-Charley Schultze.

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