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Logistica e sostenibilità: presentata e sottoscritta la “Carta di Padova”

Tredici associazioni della logistica e non solo hanno sottoscritto la Carta di Padova con cui si impegnano ad azioni concrete per la sostenibilità del settore dei trasporti. Hanno sottoscritto il documento anche associazioni dei consumatori e del mondo della produzione: una inedita alleanza trasversale che guarda al futuro. Nata da una idea di Sos-Logistica, Assologistica, […]

di
13 Novembre 2020
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Carta di Padova

Tredici associazioni della logistica e non solo hanno sottoscritto la Carta di Padova con cui si
impegnano ad azioni concrete per la sostenibilità del settore dei trasporti.

Hanno sottoscritto il documento anche associazioni dei consumatori e del mondo della produzione: una inedita alleanza trasversale che guarda al futuro. Nata da una idea di Sos-Logistica, Assologistica, Green Logistics Expo e Interporto Padova, la “Carta di Padova” rappresenta un manifesto nel quale si riconosce l’urgenza di impegnarsi per una logistica sempre più sostenibile definendo una strategia di medio periodo poggiata su quattro pilastri orizzontali: formazione e informazione; sviluppo e sostengo all’innovazione e all’Ict; definizione di elementi e modalità di valutazione comuni e condivisi; ricerca di nuove risorse e nuove governance.

Il documento è stato sottoscritto da Thomas Baumgartner (Anita), Umberto Ruggerone (Assologistica), Alessandro Ferrari (Assiterminal), Guido Nicolini (Confetra), Armando Boriello (Fedespedi), Francesca Bellinghieri (Federchimica), Emilio Viafora (Federconsumatori), Giuseppe Rizzi (Fercargo), Massimo Marciani (Freight Leaders Council, Rossana Ravello, Daniele Testi (Sos-Logistica), Fulvio Ananasso (Stati Generali dell’Innovazione), Paolo Pandolfo (Green Logistics Intermodal Forum), Paolo Starace (Unrae).

Daniele Testi, vertice di Sos Logistica, racconta così la nascita della Carta:  “Ogni cambiamento passa da una svolta culturale, che si puo immaginare come le fondamenta di un obiettivo di cambiamento. La Carta di Padova è un meccanismo che tende a unire, è il risultato di sintesi di un gruppo che ha lavorato in questi mesi e che comunque, e lo sottolineo, è un gruppo aperto, quindi pronto a recepire nuovi pareri; l’obiettivo primario che ha è quello intanto di fare luce sul comparto della logistica di cui  spesso si parla ma soltanto in una ottica di costo. Invece attraverso la sostenibilità la logistica deve riacquistare il suo vero concetto di valore. La Carta di Padova ha avuto una genesi complessa, dovuta anche al periodo che stiamo vivendo, ci siamo incontrati per la prima volta nel maggio del 2019 e fin dall’inizio c’è stato un terreno fertile su cui far nascere una convergenza di idee tra soggetti che occupano vari punti della catena del valore, quindi abbiamo chi oggi chiede servizi di logistica, chi invece li offre fino al consumatore finale. Tra questi elementi, poi il contributo arriva anche da chi offre infrastrutture e mezzi per la logistica”.

Testi aggiunge poi che “in prima istanza questo progetto aveva la volontà di sviluppare un linguaggio comune, poi abbiamo capito che dovevamo ‘tterrare’ su obiettivi concreti per dimostrare che il cambio di passo è qualcosa che si può fare e si deve fare. Forse la pandemia da Covid-19, come spesso accade quando le condizioni si fanno più dure, non ha fatto altro che rafforzare questa identità e la volontà di agire concretamente. E’ un primo passo perché da adesso quelle che sono state le priorità e gli impegni messi nero su bianco devono diventare azioni concrete, che in alcuni casi sono già attivate dalle varie associazioni, attraverso il proprio comparto. Ci sforzeremo tutti assieme di alimentare in maniera continua e di comunicare in maniera altrettanto continua le attività, in modo che la Carta di Padova sia una piattaforma che dimostri da una parte che è aperta a chi vuole entrare ma soprattutto faccia vedere che gli impegni presi si sono mantenuti e che poi riusciremo a misurare concretamente gli effetti delle nostre azioni”.

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