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Rischio paralisi sull’import di merci in Italia a causa dei controlli radiometrici

L’allarme suonato a inizio ottobre da Confetra pare sia rimasto inascoltato e ora nei controlli radiometrici sull’importazione delle merci in Italia si rischia una paralisi. Il tema è stato appena sollevato da Spediporto, l’associazione genovese degli spedizionieri, che denunciando un rischio di “blocco dei porti dal 26 dicembre”, parla di “un altro calcio nello stomaco […]

di
22 Dicembre 2020
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Container – porto – Dogane

L’allarme suonato a inizio ottobre da Confetra pare sia rimasto inascoltato e ora nei controlli radiometrici sull’importazione delle merci in Italia si rischia una paralisi.

Il tema è stato appena sollevato da Spediporto, l’associazione genovese degli spedizionieri, che denunciando un rischio di “blocco dei porti dal 26 dicembre”, parla di “un altro calcio nello stomaco all’economia del Paese”.

Ripercorrendo le ultime tappe della vicenda l’associazione, tramite il suo direttore generale Giampaolo Botta, scrive che entro la data del 15 Dicembre il Mise (Ministero dello Sviluppo Economico) avrebbe dovuto emanare un Decreto in cui fissare in modo preciso e puntuale l’elenco dei prodotti a cui applicare, in fase di sbarco in un porto italiano, la sorveglianza (controllo) radiometrico. “In assenza del citato decreto tale controllo verrà esteso senza limitazioni a circa il 70% delle merci importate nel nostro Paese, rendendo di fatto impossibile la consegna di ogni tipologia di prodotto che includa parti metalliche” sottolinea Spediporto.

Fra questi, ad esempio, le viti presenti nei mobili da montare, le fibbie e i bottoni nei vestiti; qualsiasi prodotto che include parti metalliche, anche in piccole quantità, sarà soggetto a controlli. “L’Italia sarà l’unico Paese in Europa ad avere una normativa così penalizzante per la propria economia” denunciano gli spedizionieri genovesi. Che poi aggiungono: “Di tempo per mettere apposto le cose ce n’è stato, la normativa radiometrica attende da 10 anni una sua ridefinizione, ma nulla è stato fatto. Anche le nostre lettere inviate mesi fa sono restate inevase. Questo Paese, le sue amministrazioni, non solo non hanno da decenni una visione economica ma neanche sanno gestire, con diligenza e buon criterio, l’ordinaria amministrazione così che a farne le spese saranno le importazioni italiane di prodotti lavorati e semilavorati. Una vera assurdità, i controlli radiometrici devono esserci ma devono essere mirati a tutelare la salute di lavoratori e cittadini, non a massacrare l’economia italiana già fragile e precaria”.

In conclusione l’appello a Stefano Patuanelli: “Ministro rispondi agli appelli delle categorie economiche sul punto, batti un colpo se esisti”.

Secondo quanto appreso da SHIPPING ITALY il problema potrebbe però essere presto se non risolto, quantomeno rinviato. Un apposito emendamento sarebbe infatti stato preparato da Confetra e, salvo sorprese, dovrebbe essere approvato nel decreto cosiddetto Milleproroghe. Grazie a questo la scadenza del 15 dicembre verrebbe infatti posticipata almeno fino alla prossima primavera dando modo al Ministero dello sviluppo economico di prevedere il tanto atteso decreto ministeriale sui controlli radiometrici.

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