Menu
  • Notizie e interviste in evidenza
  • Le altre News
  • Chi siamo
  • Perchè
  • Pubblicità
  • Contatti
  • Chi siamo
  • Perchè
  • Contatti
  • Pubblicità
  • Alocin Media
    • Shipping Italy
    • Super Yacht 24
    • Aircargo Italy
    • Alocin Media Corporate
Il giornale online del made in Italy che si muove

Il giornale online del made in Italy che si muove

logo SUPPLYCHAIN
  • Home
  • Logistica
  • Trasporti
  • Interviste
  • Immobiliare
  • Economia
  • Ricerche & Studi
  • Politica
  • Servizi & Fornitori
Il giornale online del made in Italy che si muove

Il giornale online del made in Italy che si muove

Notizie e interviste in evidenza

Istat: il 35% delle aziende ha variato fornitori e volumi acquistati nel 2020-2021

ll biennio 2020-2021 ha portato le aziende italiane a ripensare le proprie catene di fornitura e le proprie reti di distribuzione, anche se solo una quota minoritaria ha riavvicinato la rete dei partner. Lo evidenzia una analisi condotta dall’Istat nel gennaio di quest’anno tra un campione di imprese manufatturiere e inserita nel Rapporto 2022 sulla […]

di
19 Aprile 2022
Stampa
Porto Ravenna Terminal Container

ll biennio 2020-2021 ha portato le aziende italiane a ripensare le proprie catene di fornitura e le proprie reti di distribuzione, anche se solo una quota minoritaria ha riavvicinato la rete dei partner. Lo evidenzia una analisi condotta dall’Istat nel gennaio di quest’anno tra un campione di imprese manufatturiere e inserita nel Rapporto 2022 sulla Competitività dei settori produttivi.

Tra le aziende analizzate, più della metà (53,3%) di quelle attive nell’export o import ha rile­vato problemi di approvvigionamento e vendita, indipendentemente dalla dimensione. L’impatto è stato avvertito molto dalle realtà dei settori del­le apparecchiature elettriche, elettronica, macchinari, gomma e plastica, e poco da quelle della farmaceutica, dei mezzi di trasporto diversi dalle automobili e degli alimentari.

Il clima di incertezza ha condiziona­to le modalità con cui le imprese hanno reagito alle strozzature dell’offerta. Tra chi ha segnalato problemi nell’approvvigionamento di materie prime e beni intermedi, il 37% non ha attuato alcuna strategia perché ha ritenuto le difficoltà di natura temporanea, mentre le imprese che hanno reagito (il 35%, perlopiù realtà di grandi e medie dimensioni) hanno perlopiù modificato sia i volumi acquistati, sia i fornitori. Questa è stata soprattutto la scelta delle aziende dell’alimentare (44,2%) e di settori quali quello chimico (44,1%), farmaceutica (46,3%) e automotive (47,9% per le auto e 49,2% per gli altri mezzi di trasporto). Nei comparti dell’abbigliamento e delle pelli solo una quota minoritaria di imprese (32,4% e 36,5% rispettivamente) hanno modificato le proprie strategie di approvvigionamento. Le filiere di legno, carta e stam­pa di caratterizzano invece per la maggior variazione nel numero di fornitori a parità di volumi acquistati.

Le strategie di contrasto alle difficoltà di approvvigionamento non sem­brano interessare la geografia dei mercati di provenienza. Tra le imprese che nel biennio hanno importato materie prime e beni intermedi (70%), la stragrande maggioranza (85,8%) non ha modificato i paesi for­nitori, indipendentemente dalla dimensione. Si sono rivolte a fornitori di paesi diversi gli operatori del comparto delle pelli (29,7%) e della stampa (23,4%).
Da evidenziare che tra le grandi imprese non si notano differenze tra chi ha optato per fornitori esteri a scapito di quelli italiani o viceversa; tra le piccole prevale invece una ricomposizione dei fornitori a favore di quelli italiani (52,2%) mentre quelle di media dimensione si sono reindirizzate su fornitori esteri.

In particolare i comparti tessile-abbigliamento, mobili e macchinari si distinguono per aver riorientato gli acquisti di input produttivi privilegiando i fornitori italiani; all’opposto, metallurgia, chimica, farmaceutica, prodotti della raffinazione petrolifera e prodotti in metallo hanno modificato, più di altri, i propri acqui­sti nella direzione del ricorso a fornitori esteri.

Chi ha incrementato gli acquisti da fornitori Italiani ha evidenziato tra i motivi il contenimento dei costi logistici e dei tempi di consegna, la disponibilità di adeguati fornitori in Italia (in particolare per le piccole imprese), il contenimento dei rischi di interruzione delle forniture (soprattutto per le medie e le grandi).

Cambiamenti merceologici e geografici hanno interessato una frazione molto limitata di imprese anche rispetto alle esportazioni. In particolare, la quasi totalità (90,2%) di quelle che hanno esportato nel biennio ha mantenuto invariati i paesi di destinazione, senza differenze rispetto a dimensione o settore. La ricomposizione delle vendite verso clienti in Italia è stata più diffusa tra le imprese dei settori a basso contenuto tecnologico, (legno, carta e stampa), tradizionali (pelli) o necessari ai cambiamenti di vita causati dalla pandemia (farmaceutica, elettronica, macchinari). Al contrario, un ribilanciamento di ven­dite a favore dei clienti esteri è stato relativamente più diffuso nei comparti di gomma e plastica, piastrelle, metallurgia, prodotti in metallo, apparecchiature elettriche.

L’analisi è quindi passata ad analizzare il reshoring e il nearshoring, verificando come si sia trattato di fenomeni che hanno interessato una quota minoritaria di aziende.  Considerato che solo il 12,9% ha realizzato, nel biennio, tutta o una parte della propria produzione all’estero, la gran parte di queste ultime (84%) non ha modificato la localizzazione della produ­zione, continuando a produrre negli stessi paesi. Delle altre, il 10,1% ha avvicinato la produzione e il 9,7% lo ha fatto portandola in Italia.

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER GRATUITA DI SUPPLY CHAIN ITALY

Attenzione: errori di compilazione
Indirizzo email non valido
Indirizzo email già iscritto
Occorre accettare il consenso
Errore durante l'iscrizione
Iscrizione effettuata
Ultimi Articoli
Ferrero camion
Disciplina sui tempi di carico e scarico merci: ecco i chiarimenti del Mit
Intanto fa discutere una comunicazione di Msc e Medlog al mercato che deroga ai 90 minuti stabiliti e al contempo…
  • carico
  • chiarimenti
  • circolare
  • merci
  • Ministero Infrastrutture Trasporti
  • MIT
  • scarico
  • tempi
3
Trasporti
4 Novembre 2025
Nave Grimaldi – imbarco semirimorchio – autostrade del mare
Agitazione nell’autotrasporto siciliano sul gap fra Sea Modal Shift ed Ets
Aitras - Comitato Trasportatori Siciliani minaccia la protesta se non sarà compensata la differenza fra la nuova tassa e l'incentivo…
  • Aitras
2
Trasporti
4 Novembre 2025
Chiatta 2
Prima chiatta fluviale elettrica inaugurata in Nord Europa per i grandi marchi
Utilizzata nel trasporto di container per brand come Heineken e Nike, promette l’eliminazione quasi totale delle emissioni
  • chiatta elettrica
  • chiatta Itg
  • decarbonizzazione
  • Itg
  • Mg
2
Trasporti
4 Novembre 2025
Proietto Morace Ratti Hardis Italia
Hardis Italia lancia la sua campagna di espansione nella Penisola
La filiale italiana del gruppo, specialista dei software per la supply chain, punta a potenziare la sua presenza anche tramite…
  • Hardis Group
  • Hardis Italia
  • supply chain
  • WMS
2
Logistica
4 Novembre 2025
Fagioli trasporto ferroviario project cargo
Trasporto ‘obbligato’ su ferro di rotori da Terni a Civitavecchia per Fagioli
L'azienda reggiana gestirà spedizioni di 'pezzi' da 200 tonnellate verso il porto laziale per l'anno 2025/2026 nell'ambito di un frame…
  • Fagioli
  • trasporti eccezionali
1
Trasporti
4 Novembre 2025
Il giornale online del made in Italy che si muove
  • Logistica
  • Trasporti
  • Interviste
  • Immobiliare
  • Economia
  • Ricerche & Studi
  • Politica
  • Servizi & Fornitori

© SUPPLY CHAIN ITALY (Riproduzione riservata – All rights reserved)
Testata edita da Alocin Media Srl
Direttore responsabile: Nicola Capuzzo

  • Informativa Cookie
  • Informativa Privacy
  • P. IVA: 02499470991
Credits: Edinet s.r.l. - Pietra Ligure (SV)
enit