Menu
  • Notizie e interviste in evidenza
  • Le altre News
  • Chi siamo
  • Perchè
  • Pubblicità
  • Contatti
  • Chi siamo
  • Perchè
  • Contatti
  • Pubblicità
  • Alocin Media
    • Shipping Italy
    • Super Yacht 24
    • Aircargo Italy
    • Alocin Media Corporate
Il giornale online del made in Italy che si muove

Il giornale online del made in Italy che si muove

logo SUPPLYCHAIN
  • Home
  • Logistica
  • Trasporti
  • Interviste
  • Immobiliare
  • Economia
  • Ricerche & Studi
  • Politica
  • Servizi & Fornitori
Il giornale online del made in Italy che si muove

Il giornale online del made in Italy che si muove

Ricerche & Studi

Cresce la pressione sulle aziende affinché rendano green la propria logistica

Dal 2022 le imprese, rivela una indagine della Liuc, sentono aumentare la spinta da parte di investitori, opinione pubblica e gruppi di influenza

di REDAZIONE SUPPLY CHAIN ITALY
20 Ottobre 2023
Stampa
Dallari convegno Green Logistics 2023

Castellanza (Varese) – “Non esiste un silver bullet: per raggiungere obiettivi concreti di sostenibilità nella logistica, ormai è chiaro, è necessario lavorare contemporaneamente su più fronti”. Questa la premessa con cui Fabrizio Dallari, docente di Logistica & Supply Chain Management all’Università Liuc, ha aperto i lavori del convegno ‘Green logistics: dal dire al fare’, organizzato presso l’ateneo lo scorso 18 ottobre. Durante l’evento sono stati presentati i risultati di una ricerca condotta sul panel di aziende aderenti al centro di studio Green Transition Hub – 523 realtà, quasi per la metà (48%) del settore manifatturiero e della produzione, in misura minore di logistica e trasporto (27%) e dell’ambito commercio e distribuzione (18%) – con lo scopo di capire quali siano nella realtà le azioni messe in campo ad oggi dalle imprese, sulla base di quali motivazioni e spinte, e infine con quali risultati.

In estrema sintesi, due sono le conclusioni principali dello studio. La prima è che le aziende interpellate avviano con maggiore facilità iniziative ‘win win’, in grado cioè di garantire, accanto a una maggiore sostenibilità ambientale delle operazioni, anche vantaggi economici (e quindi finiscono col riscontrare risultati più significativi proprio sotto questo profilo). La seconda è che la pressione a intraprendere azioni di questo tipo, che arriva soprattutto dall’esterno, sta aumentando.

Scandagliando le varie soluzioni e azioni messe in atto (con l’eccezione di quelle in ambito trasportistico, che saranno trattate nei prossimi mesi in un convegno ad hoc), la ricerca ha evidenziato che le imprese (a proposito di soluzioni ‘win win’), in materia di imballi e unità di carico, stanno dedicando una grande attenzione al tema della saturazione volumetrica, e solo secondariamente a quello degli imballaggi riutilizzabili (che attira però l’interesse delle multinazionali). Meno utilizzate le soluzioni che richiedono investimenti consistenti come l’utilizzo di imballi in materiali più sostenibili.

Nell’ambito di magazzino e intralogistica, l’analisi ha invece riscontrato un forte sbilanciamento dell’attenzione sul tema della riduzione dei consumi elettrici (ottenuta tramite l’impiego di Led e sensori), a cui ha dato probabilmente una spinta anche l’aumento dei costi dell’energia che si è visto anche nell’ultimo anno. Seguono, per livello di interesse, le azioni per dotare i magazzini di impianti in grado di produrre energia green (tipicamente, il fotovoltaico, prediletto soprattutto da chi ha strutture di grande metratura e dotate di impianti di climatizzazione). Minore l’attenzione per azioni come quelle per aumentare l’isolamento termico, e addirittura scarsa quella verso interventi di compensazione come la creazione di spazi verdi e simili.

Nell’ultimo ambito di intervento, quello relativo a supply chain e organizzazione, le aziende stanno infine puntando innanzitutto sulla diminuzione della frequenza di consegna. “Si cerca di andare verso l’obiettivo del Full Truck Load” ha spiegato Dallari “anche perché non costa niente, ma non tutti i clienti possono fare ordini così grandi”. Da qui, secondo il docente, la necessità di seguire la strada delle “collaborazione con altri clienti dello stesso fornitore logistico”. La revisione dei network logistici, altra soluzione che come le prime due permette di conseguire vantaggi economici, è perseguita soprattutto dalle grandi imprese, mentre la revisione della base di fornitori e degli accordi si servizio è meno praticata perché più difficile da attuare.

Dall’indagine è poi emerso inoltre che il campione per il 73% ha dichiarato obiettivi di sostenibilità, una quota che però scende intorno al 50% guardando alle sole Pmi. L’attenzione è invece maggiore (80%) se si considera la categoria dei soli fornitori logistici.

A questo punto la presentazione è passata a mostrare le principali evoluzioni nelle risposte rispetto alla analisi analoga condotta lo scorso anno. Rispetto al 2022, è emerso, è cresciuta l’attenzione verso la sostenibilità dei magazzini (probabilmente, sempre per effetto della crisi energetica), mentre è calato l’impegno delle aziende (in particolare, di quelle che non dichiarano obiettivi di sostenibilità) su altri temi come quello degli imballaggi. Come accennato in partenza, chiamate a indicare i principali vantaggi ottenuti, le imprese hanno citato innanzitutto quelli di tipo economico, e in misura minore quelli operativi e ambientali.

L’indagine ha riscontrato inoltre una attenzione crescente verso la misurabilità delle azioni di sostenibilità (in primis per il reporting delle emissioni di Co2 in fase di trasporto). Se questa è sempre maggiore tra le aziende più basse, si nota però ora un incremento dell’interesse anche tra le Pmi.

Da rilevare infine che secondo lo studio nell’ultimo anno è cresciuta la pressione degli stakeholder sulla sostenibilità. In altre parole, la spinta a intraprendere azioni per ottenere una maggiore sostenibilità della propria logistica arriva spesso dall’esterno e sta crescendo per effetto proprio della sollecitazione di attori terzi. Ad aumentare è soprattutto la pressione degli investitori (tramite green loan e simili), così come quella esercitata dall’opinione pubblica e dai gruppi di influenza. Le spinte, ha evidenziato ancora lo studio, si concentrano soprattutto sulle grandi aziende, mentre non la ricerca non ha riscontrato differenze in questo senso tra realtà del comparto manifatturiero e operatori 3pl.

F.M.

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER GRATUITA DI SUPPLY CHAIN ITALY

Attenzione: errori di compilazione
Indirizzo email non valido
Indirizzo email già iscritto
Occorre accettare il consenso
Errore durante l'iscrizione
Iscrizione effettuata
Ultimi Articoli
Claudio Feltrin —
Dazi Usa: l’incertezza frena l’export dell’arredo italiano
Registrato un calo del 6,6% a maggio per le esportazioni verso gli Stati Uniti. Secondo FederlegnoArredo con il dazio al…
  • dazi
  • FederlegnoArredo
  • incertezza
1
Politica
24 Luglio 2025
Cortenuova-Freight-Station-layout
Msc dice addio al progetto di un nuovo terminal intermodale a Cortenuova (Bergamo)
Il primo armatore al mondo nel settore container porterà avanti la sua strategia di sviluppo terrestre attraverso la partnership con…
  • Bergamo
  • Cortenuova
  • inland
  • Mercitalia
  • Msc
  • terminal
2
Senza categoria
24 Luglio 2025
Camion – Psa Genova Pra’ – autotrasporto container
Circle completa il progetto Taurus per l’efficienza logistica urbana
La nuova piattaforma digitale ottimizza gli accessi ai terminal, riducendo code e migliorando la gestione delle risorse nei centri urbani
  • Attilio Carmagnani
  • Circle
  • Iroi
  • Taurus
2
Logistica
24 Luglio 2025
CarloDeRuvo_16-e1752078527561
Confetra esulta per la non imponibilità Iva ai subfornitori nelle spedizioni
Il Consiglio dei Ministri dà il via libera preliminare all'estensione della misura ai servizi di trasporto internazionali resi dagli spedizionieri…
  • articolo 9 Dpr 633/1972
  • Carlo De Ruvo
  • Confetra
  • Fedespedi
  • non imponibilità iva subfornitori
2
Economia
24 Luglio 2025
PD Ports
Mr. Zara sceglie di investire nel business dei terminal portuali
Pontegadea, società di investimenti di Amancio Ortega fondatore di Zara, rileva il 49% di PD Ports, attiva in 11 scali…
  • Pd Ports
  • Zara
1
Logistica
24 Luglio 2025
Il giornale online del made in Italy che si muove
  • Logistica
  • Trasporti
  • Interviste
  • Immobiliare
  • Economia
  • Ricerche & Studi
  • Politica
  • Servizi & Fornitori

© SUPPLY CHAIN ITALY (Riproduzione riservata – All rights reserved)
Testata edita da Alocin Media Srl
Direttore responsabile: Nicola Capuzzo

  • Informativa Cookie
  • Informativa Privacy
  • P. IVA: 02499470991
Credits: Edinet s.r.l. - Pietra Ligure (SV)
enit