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Trasporti

Crescono i treni, gli investimenti e i programmi di Metrocargo a Borgo San Dalmazzo

L’azienda di Guido Porta chiede spazi e magazzini per crescere mentre le relazioni ferroviarie sono salite a quattro e collegano il terminal cuneese con il Nord Italia e la Francia

di Nicola Capuzzo
18 Novembre 2024
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Cuneo – L’impresa intermodale (Mto) Metrocargo ha in programma di espandere ulteriormente la propria presenza presso il terminal intermodale di Borgo San Dalmazzo, in provincia di Cuneo, “con la realizzazione di nuovi magazzini come già è stato fatto ad Arquata Scrivia” e, potendo, anche “ampliando le superfici rilevando aree attualmente occupate da un vicino cementificio”. A sottolineare questa esigenza di crescita è stato l’amministratore delegato Guido Porta, in occasione di un convegno organizzato presso il Municipio di Cuneo proprio per festeggiare i primi 5 anni d’attività presso il terminal intermodale cuneese che, prima dell’arrivo di Metrocargo, giaceva inutilizzato. Oggi, invece, anche grazie a 4,5 milioni di investimenti realizzati dal 2019 e agli interventi infrastrutturali portati a termine da Rfi, questo terminal fa registrare numeri interessanti: “Nel 2023 a Borgo San Dalmazzo sono stati fatti oltre 103 treni su Valdaro, 35 su Miramas e 30 su Portogruaro. Le merceologie maggiormente trasportate sono sabbie, cerali, calce e cemento” ha spiegato Porta, ricordando che Metrocargo collabora in maniera sinergia con altre imprese ferroviarie fra cui la genovese Fuorimuro e la friulana Inrail che fanno parte dello stesso gruppo.

Più precisamente, quattro sono i collegamenti regolarmente attivi tra Borgo e altre destinazioni in Italia (Genova, Valdaro e Portogruaro) e all’estero (Miramas in Francia), 5.300 viaggi effettuati nel 2023 corrispondenti a 25 camion/giorno trasferiti dal ‘tutto strada’ alla rotaia, -70% di CO2 emesse per ogni treno realizzato e, a proposito delle categorie merceologiche trasportate, esse sono sabbia (169.000 tonnelate), cereali (85.000 tons), calce (12.000 tons) e cemento (8.000 tons).

Guardando al futuro, come detto, gli obiettivi di Metrocargo a Cuneo sono chiari: “L’avvio di un’attività di magazzinaggio a Borgo San Dalmazzo, un ulteriore ampliamento del terminal e l’obiettivo di un’ulteriore crescita dei volumi nel 2025, anche grazie al previsto ammodernamento della linea ferroviaria che sarà portata in categoria massa assiale D4”.

A proposito di azioni a supporto del traffico merci, informazioni incoraggianti sono arrivate da Michele Rubino, responsabile Sviluppo infrastrutture area Nord Ovest di Rfi, che ha raccontato come nel 2023 siano circolati in Piemonte 4,3 milioni di treni*km, ovvero circa 150 treni/giorno. Il gestore della rete, soprattutto lungo i corridoi europei Ten-T, ha in atto un importante piano di potenziamento della capacità di trasporto ferroviario puntando su adeguamenti prestazioni che riguardano il modulo (treni lunghi fino a 750 metri), sagoma dei treni (per consentire il transito di container high cube e semi rimorchi da 4 metri) e massa assiale (per poter accogliere convogli pesanti fino a 22,5 tonnellate/asse).

Rubino ha ricordato che Cuneo non si trova sui corridoio Ten-T ma ci sono comunque interventi importanti in corso, in particolare riguardanti il miglioramento della massa assiale. Gli interventi sono divisi  in quattro fasi: la prima (già completata nel 2022) riguarda la tratta Trofarello-Fossano di 51 km, la seconda (in corso e con fine lavori stimata nel 2026) la tratta Fossano-Cuneo-Borgo San Dalmazzo (30 km) e la tratta Cuneo-Saluzzo-Savigliano (50 km), la terza (da concludersi entro il 2030) sulla tratta Fossano-San Giuseppe di Cairo (63 km).

Sempre Rfi ha fornito aggiornamenti sui lavori che hanno portato ai potenziamenti conclusi negli scali merci di Cuneo e di Borgo S. Dalmazzo; in quest’ultimo caso sono stati realizzati anche due nuovi binari da 400 metri di lunghezza ciascuno più un’asta elettrificata di lunghezza superiore a 250 metri. In prospettiva futura si lavorerà all’attivazione nel 2026 di un nuovo accesso viario stradale allo scalo di Borgo con un intervento che costerà oltre mezzo milione di euro.

Fra gli intervenuti durante il convegno anche Danile Caffarengo, Responsabile settore interventi regionali per la logistica e i trasporti della Regione Piemonte, che ha tenuto a ricordare come l’ente abbia previsto un’apposita “azione (la n.60) per favorire lo sviluppo di logistica green di quadrante” e sottolineato gli esistenti strumenti di stimolo al trasporto su ferro finalizzati allo shift modale con un valore, a seconda degli stanziamenti, arrivato fino a 2,5 euro per treno*km.

Uno degli altri strumenti sui quali punta la Regione Piemonte per il futuro e che sono stati evidenziati da Caffarengo è la Zona logistica semplificata del porto e retroporto di Genova (che garantirà vantaggi a livello amministrativo): “Circa 2.300 ettari sono stati già perimetrati ma nel Cuneese per ora è interessata soprattutto l’area di Mondovi. La Zls ha durata di 7 anni ed è rinnovabile per altri 7” per cui  i sono speranze che anche la provincia di Cuneo possa essere in futuro in qualche maniera aggiunta dai relativi benefici.

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