Ancora in crescita secondo Unctad gli scambi commerciali globali (+1,5%) a inizio 2025
Per il secondo trimestre dell’anno l’agenzia Onu stima una ulteriore espansione del 2% sul precedente anche per le merci

Prosegue la crescita degli scambi commerciali globali, lungo la traiettoria positiva iniziata nella seconda metà del 2023.
Secondo l’ultimo Global Trade Update (luglio 2025) dell’Unctad, nel primo trimestre dell’anno questi sono infatti aumentati dell’1,5% sui tre mesi precedenti, con un andamento simile per merci (+1,5%) e servizi (+1,7%).
Anche per il secondo trimestre le stime si mantengono positive. I nowcast – previsioni ‘istantanee’, aggiornate di settimana in settimana – dell’agenzia Onu per il commercio, indicano infatti per i mesi da aprile a giugno una ulteriore espansione, rispetto al primo, del 2% per entrambe le categorie. Sulla base di queste stime, Unctad ritiene che il valore degli scambi globali ammonterà nella prima metà del 2025 a 300 miliardi di dollari, di cui 230 miliardi derivanti dalle merci e i restanti 70 dai servizi. L’analisi rivela inoltre che i prezzi dei beni scambiati hanno registrato un lieve aumento nel primo trimestre del 2025 e stima una loro ulteriore crescita nel secondo trimestre. Da notare anche che l’andamento positivo dei primi tre mesi dell’anno risulta frutto soprattutto degli scambi nelle economie avanzate – e in particolare dell’elevato import negli Usa e dell’export Ue -, che hanno superato quelli delle economie in via di sviluppo, che avevano invece guidato la crescita degli ultimi trimestri. Nel dettaglio, le economie della Ue risultano nel primo trimestre aver avuto esportazioni in aumento del 6% su quello precedente (+3% invece il confronto su base annua). Al contrario, il commercio tra paesi del Sud del mondo è rimasto relativamente debole, sebbene l’Africa abbia registrato una forte crescita delle esportazioni.
Guardando alla seconda metà dell’anno, l’agenzia Onu non esprime una vera e propria previsione, limitandosi a evidenziare le tendenze che potranno influire sugli scambi globali, In negativo, potranno incidere l’andamento al ribasso delle economie in molte regioni e la possibile introduzione di dazi più elevati negli Stati Uniti, con l’eventuale conseguente effetto di scatenare misure ritorsie. Segnali di pessimismo arrivano inoltre dall’ultima rilevazione del Purchasing Managers’ Index cinese, mentre lo Shanghai Containerized Freight Index e il Baltic Dry Index hanno registrato un rimbalzo rispetto ai minimi di inizio 2025, pur restando al di sotto delle medie del 2024. Secondo Unctad, i governi stanno inoltre varando strategie industriali incentrate sul mercato interno, che potrebbero intensificarsi nel corso del 2025, con possibile impatto negativo sul commercio internazionale.
Tra le tendenze messe in evidenza dall’analisi c’è infine il predominio delle grandi piattaforme digitali nelle economie globali, entità che stanno “ridisegnando il commercio, la comunicazione e le vite dei consumatori”. Tra le prime 10 entità al mondo per capitalizzazione di mercato, ben sette – tra cui Microsoft, Apple, Amazon, Google e Meta – sono ‘giganti’ digitali, realtà che, rileva l’agenzia Onu, prosperano grazie agli effetti di rete e al controllo sui dati e che sono protagoniste di una sempre maggiore concentrazione di mercato.
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