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Economia

Dazi e instabilità globale: Conftrasporto lancia l’allarme per l’economia italiana

A rischio, secondo l’associazione, settori vitali per l’economia nazionale. Chiesta una risposta europea immediata e coordinata

di REDAZIONE SUPPLY CHAIN ITALY
30 Luglio 2025
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L’economia italiana è a rischio shock a causa delle crescenti tensioni sui dazi internazionali. L’allarme arriva da Pasquale Russo, vicepresidente di Confcommercio Imprese per l’Italia e presidente di Conftrasporto, che chiede una risposta europea immediata e coordinata per fronteggiare un quadro economico globale sempre più incerto. Le misure annunciate e l’accordo sui dazi al 15% stanno già generando incertezza e caos sui mercati, con il rischio di compromettere settori vitali dell’economia italiana e di impattare significativamente sul PIL.

Secondo le analisi dell’Ispi, l’Italia e la Germania, Paesi più esposti commercialmente verso gli Stati Uniti, subiranno un danno diretto. Si stima una potenziale riduzione dello 0,2% del Pil italiano, mentre quello tedesco potrebbe calare dello 0,3%. Questo scenario si inserisce in un contesto di produzione industriale italiana già in flessione, con un calo dello 0,7% a maggio rispetto al mese precedente.

Particolarmente colpiti, e con il rischio di perdite nell’ordine dei miliardi, sono il settore automotive e quello farmaceutico, quest’ultimo, finora risparmiato.  Si tratta di filiere strategiche per il Paese, la cui destabilizzazione avrebbe ripercussioni dirette su imprese, lavoratori e sull’intero sistema economico nazionale.

Pasquale Russo sottolinea la dipendenza dell’Italia dal mercato statunitense: “Gli Stati Uniti rappresentano oltre il 10% del nostro export complessivo e più del 20% dell’export extra Ue. Se perdiamo competitività su quel mercato, il contraccolpo sarà immediato e durissimo.” A complicare ulteriormente il quadro vi è il crollo del dollaro, che ha perso il 12% in sei mesi: un segnale evidente di instabilità valutaria globale, che espone l’Italia a una maggiore pressione da parte dei mercati asiatici, sempre più forti e organizzati.

“Serve una risposta europea coordinata, forte, strategica. Non possiamo permettere che logistica e trasporti – leve centrali per l’economia reale – vengano ancora penalizzati da costi e oneri che ricadono su tutto il Paese. Il tempo delle analisi è finito. Servono risposte e servono subito” conclude Russo.

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