Il porto di Taranto fuori dal network internazionale del trasporto container
Il San Cataldo Container Terminal dello scalo pugliese ha visto la compagnia Cma Cgm trasferire l’ultima linea dalla Puglia a Salerno

Il Molo Polisettoriale di Taranto in concessione al San Cataldo Container Terminal è rimasto a secco di container.
Secondo quanto riportato nell’ultimo rapporto settimanale di DynaLiners la compagnia di navigazione francese Cma Cgm, l’ultima che finora scalava il porto pugliese (seppure con un servizio feeder e con pochi movimenti per ogni approdo), ha annunciato che trasferirà da Taranto a Salerno (Salerno Container Terminal) la toccata in Sud Italia della suo servizio di linea ribattezzato Bora Med Service (Bms).
La compagnia di navigazione marsigliese inoltre aggiungerà una settimana nave impiegata nella rotazione di questa linea intra-Med che effettua toccate nei seguenti porti: Izmit, Aliaga, Istanbul (Ambarli), Izmit (Gebze), Gemlik, Malta, Ancona, Ravenna, Rijeka, Venezia, Trieste, Koper, Rijeka, Bar, Salerno, Malta, Limassol, Alexandria, Beirut, Lattakia, Tartous, Beirut e nuovamente Izmir.
Questo nuovo arrivo per il porto di Salerno significa contemporaneamente per Taranto l’uscita totale di scena dal network internazionale del trasporto via mare di container. Per il San Cataldo Container Terminal (controllata del gruppo turco Yilport), che da anni non riesce a rispettare il piano industriale e il piano d’investimenti posto alla base della concessione, questa ulteriore perdita di traffico rischia di rappresentare un copo fatale se il terminalista non risucirà ad acquisire nuovi e diversi traffici.
Negli ultimi anni diverse compagnie di navigazione (fra cui Maersk, Hapag Lloyd, IGnazio Messina & C., Medkon Line, Erk e altre) hanno effettuato toccate spot al Molo Polisettoriale (spesso a causa di congestioni in banchina in altri porti) ma nessuna ha scelto alla fine di puntare su taranto inserendo come scalo da servire regolarmente.
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