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Logistica

“Favorire il trasporto conto terzi su quello in conto proprio, è il Tpl delle merci”

Alsea presenta al Comune di Milano le sue proposte per una distribuzione urbana sostenibile e responsabile

di FRANCESCA MARCHESI
17 Ottobre 2024
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Milano – Favorire il trasporto merci conto terzi (su quello in proprio), dato che questo ricopre una funzione analoga a quella che ha il Tpl per la mobilità delle persone (rispetto all’impiego di auto private). E quindi ad esempio garantirgli l’uso di corsie riservate, considerato il suo ruolo di servizio pubblico. Ma anche: dotare la città di un numero adeguato di stalli per il carico/scarico, in modo da permettere una gestione efficiente delle operazioni ed evitare le soste in doppia fila, spesso causa di incidenti, inquinamento e congestione.

Sono probabilmente queste le due proposte più rilevanti tra quelle presentate oggi da Alsea (Associazione Lombarda Spedizionieri e Autotrasportatori) nel corso di una assemblea pubblica dal titolo “Per una distribuzione urbana delle merci inclusiva, sostenibile e responsabile”, che si è svolta oggi alla presenza di diversi rappresentanti istituzionali, inclusi quelli dello stesso Comune.

Con il quale – ha sottolineato a margine il segretario generale dell’associazione, Andrea Cappa – il dialogo è “costante, proficuo e va avanti da anni”, come peraltro testimoniato dal fatto che tra i relatori del convegno Alsea ha chiamato tra gli altri lo stesso Assessore alla Mobilità di Milano Arianna Censi nonché il direttore dell’area Smart Mobility Veronica Bellonzi.

“Si tratta – ha spiegato Cappa introducendo il manifesto – di un documento condiviso e fatto proprio da tutte le imprese associate. Ci siamo accorti che spesso – ha aggiunto – la nostra attività arriva a risposta di richieste che pervengono dalle pubbliche amministrazioni. Con questo testo abbiamo voluto avere un approccio propositivo”. Punti di partenza, gli obiettivi di un trasporto merci urbano che in primis riduca le emissioni di Co2 e la congestione stradale.

Con ordine, ha spiegato Cappa, il testo prende il via auspicando una “governance inclusiva e multilivello, con regole certe e durature, ma anche con un ambito di azione il più ampio possibile” perché “non può applicarsi solo a Milano per poi lasciare fuori ad esempio Rho, Pero e così via”. La quale governance, in secondo luogo, dovrà coinvolgere tutti i portatori di interesse, “inclusa ad esempio anche Legambiente”. Come accennato sopra, nella scelta di quale tipo di attività di trasporto merci va favorita in città, numeri alla mano, Alsea ha indicato quella in conto terzi, i cui player, per definizione, operano puntando alla saturazione dei mezzi alla ottimizzazione dei percorsi, e sono naturalmente quelli in grado di investire in mezzi (e piattaforme) a minori emissioni. Per questi motivi, a questa categoria – auspica Alsea – come detto potrebbe essere permesso l’utilizzo delle corsie riservate. Su questo punto l’associazione si è spinta anche oltre, ipotizzando – in considerazione della struttura della città di Milano e della sua rete viaria – che aree o singole strade possano essere dedicate in via esclusiva a un tipo di traffico, quale quello merci o di mobilità dolce (ciclistica e simili).

Altre proposte dell’associazione presentate oggi riguardano la realizzazione di piccoli hub in prossimità dei poli di consumo cittadini da dedicare alla logistica – anche in spazi inutilizzati quali sottopassaggi o cavalcavia, e da assegnare a singole imprese – così come la richiesta di prevedere nelle nuove costruzioni residenziali in città spazi di sosta dedicati ai mezzi per le consegne b2c.

Perni fondamentali di questo sistema saranno i parcel locker – “che in Italia devono trovare maggiore spinta” e per i quali “è necessario svolgere analisi dei flussi di traffico” – così come fattori di contesto quali interventi di sensibilizzazione e formazione ai cittadini, ad esempio rispetto all’uso corretto delle piazzole di carico-scarico. E, naturalmente, le nuove tecnologie, che potranno essere uno strumento chiave ad esempio per sorvegliare l’utilizzo corretto degli stessi stalli (tramite appositi sensori) o favorire la sosta negli stessi previa prenotazione.

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