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Allarme di Slc Cgil: “Caos e maxi giacenze di corrispondenza a causa della priorità data alla consegna pacchi”

“Amazon è diventato servizio essenziale” denuncia il sindacato dal Centro Smistamento di Padova di Poste Italiane

di REDAZIONE SUPPLY CHAIN ITALY
1 Dicembre 2025
Stampa

Le “gravi e persistenti criticità organizzative” che si riscontrano nel Centro Smistamento di Poste Italiane di Padova stanno mettendo a rischio il diritto dei cittadini a “ricevere la corrispondenza nei tempi previsti dal Servizio Postale Universale (Spu)”. La denuncia arriva da Slc Cgil Veneto, che sul banco degli imputati per la situazione che si è creata nell’impianto mette anche la priorità che a suo dire sarebbe garantita al servizio di consegna pacchi.

“Stanno succedendo cose molto gravi all’interno del CS di Padova – ha denunciato il funzionario Stefano Gallo – a partire dalle giacenze prolungate presenti e il caos organizzativo che vi regna”. Una verifica svolta dallo stesso sindacato lo scorso 13 novembre avrebbe riscontrato la presenza di “cassoni pieni di prodotto postale in giacenza da 20-30 giorni, in alcuni casi anche superiore, materiale già fascicolato e pronto per l’inoltro rimasto stazionante oltre le tempistiche di processo previste e, infine, aree di stoccaggio sature”.

Una situazione che ha varie cause tra cui “la mancanza cronica di personale” ma anche “l’ormai consolidata prassi di dare precedenza al pacco, vale a dire al privato”, scrive la Slc Cgil. “In sostanza succede che Amazon è diventato servizio essenziale e ha sostituito le vere funzioni per cui Poste Italiane viene sovvenzionata dallo Stato”.

La conseguenza sono gli intasamenti nei Centri di Distribuzione di “tutta la regione”, perché anche in questi impianti “si dà la precedenza alla distribuzione dei pacchi piuttosto che della corrispondenza”.

Oltre a lamentare il rischio di “aumento dei carichi di lavoro con impatti su salute e
sicurezza, caos organizzativo e frustrazione tra gli operatori”, il sindacato indica anche di avere ricevuto segnalazioni, al momento non confermate, della prassi di inoltrare il materiale in eccesso verso altri centri “come Milano Roserio e/o centri del Centro Italia” allo scopo di
“‘alleggerire’ il CS di Padova e far risultare numericamente smaltiti i volumi”. Azioni che, se verificate, si configurerebbero come “una possibile violazione degli obblighi di Spu e ad un mancato rispetto dei livelli di qualità fissati dall’Agcom con il serio rischio che prodotti elettorali o comunicazioni istituzionali possano subire ritardi non tracciati”.

Da qui la richiesta, trasmessa da Slc Cgil ai vertici di Poste Italiane della filiale di Padova, di
avviare una verifica immediata delle giacenze e delle cause che le hanno generate. “Poi vogliamo maggiori informazioni e chiarezza sui flussi deviati verso altri centri e sui
criteri adottati, chiediamo un piano straordinario per lo smaltimento del materiale arretrato e, infine, esortiamo Poste Italiane ad adottare linee di comunicazione trasparenti sui livelli di qualità del servizio”, si chiude la nota della organizzazione sindacale.

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