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Le ripercussioni attese sulle catene logistiche dalla politica zero-Covid cinese

Con i trasporti da e per la Cina parzialmente fermi o rallentati il rischio per le catene logistiche internazionali è quello di tornare alla condizione di un un anno fa con le ben note conseguenze sugli scambi commerciali. “L’ennesimo lockdown cinese sta generando ritardi nelle spedizioni bloccando la catena di approvvigionamento delle industrie europee già […]

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10 Maggio 2022
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Con i trasporti da e per la Cina parzialmente fermi o rallentati il rischio per le catene logistiche internazionali è quello di tornare alla condizione di un un anno fa con le ben note conseguenze sugli scambi commerciali.

“L’ennesimo lockdown cinese sta generando ritardi nelle spedizioni bloccando la catena di approvvigionamento delle industrie europee già piegate dal conflitto in corso. Sulla base delle tendenze attuali, gli osservatori cinesi affermano che i blocchi non inizieranno ad allentarsi fino a metà maggio, o forse giugno, poiché il governo mantiene la sua politica zero-Covid. Non bisogna, però, limitarsi a guardare solo ai porti. Per comprendere l’entità della congestione è necessario guardare alle quantità di carico accumulate nei magazzini terzi o nelle fabbriche, pronto poi a partire o arrivare non appena il governo cinese allenterà le misure. Oggi gli autisti non possono circolare liberamente per consegnare merce, quindi, è tutto sospeso fino a contrordine.
E, nel momento in cui il contrordine arriverà ci troveremo catapultati ad un anno fa, il periodo in cui i porti furono intasati ed ai ritardi generati dal lockdown si sono accumulati
quelli generati dal caos nelle consegne e nello smistamento” scrivono in una nota le società di consulenza doganale C-Trade e Overy.

“È opportuno ricordare che nel 2021 sono state necessarie dalle 6 alle 8 settimane per ritornare a un flusso regolare di merce, nonostante la durata del lockdown fosse molto più ristretta rispetto a questo. Pertanto, le stime che possiamo fare, ad oggi, sono molto grigie. Si parla già di messa a rischio per le consegne di Natale” afferma Lucia Iannuzzi, consulente doganale e co-fondatrice di C-Trade e Overy. “Diversi vettori salteranno Shanghai come scalo fino a metà maggio. L’Alleanza (One, Hapag-Lloyd e Yang Ming) aveva già cancellato 36 viaggi a Shanghai a partire dal 14 aprile.
Alcuni tra questi, insieme ad altri vettori tra cui Maersk, Msc e Cma Cgm, hanno inoltre sospeso l’accettazione di nuove merci refrigerate e pericolose a Shanghai, a causa dello spazio di stoccaggio insufficiente nel porto. D’altra parte, le spedizioni di merci aeree sono probabilmente bloccate più che nei porti, ma sono anche soggette a dinamiche in rapido cambiamento. Delta Air Lines ha esteso il suo embargo su tutte le importazioni e le esportazioni all’aeroporto internazionale di Shanghai Pudong fino al 6 maggio a causa delle restrizioni locali Covid che hanno costretto la compagnia aerea a cancellare tutti i voli per la città. Molte compagnie aeree passeggeri e cargo continuano a cancellare i voli in entrata e in uscita da Shanghai. Un momento non semplice, per cui è necessario prepararsi adeguatamente, anche alla luce delle esperienze passate” è l’avvertimento finale.

Intanto dalla Cina Xu Chengguang, alto funzionario del Ministero dei trasporti in un’intervista a Xinhua ha fatto sapere che la Cina si impegnerà fermamente per assicurare un approvvigionamento logistico regolare per i settori chiave, per il sostentamento della popolazione, per sostenere le aziende di trasporto e per far progredire la realizzazione di infrastrutture moderne. Prendendo atto delle interruzioni causate dalla pandemia e dai conflitti geopolitici nell’industria cinese dei trasporti da marzo, Xu ha affermato che il ministero adotterà varie misure per garantire un approvvigionamento stabile e regolare, assistere le imprese di trasporto in difficoltà e espandere gli investimenti effettivi nel settore. Per agevolare le attività regolari di logistica, la Cina ha introdotto 10 misure, tra cui l’emissione di sufficienti permessi per il traffico nazionale unificato e l’adozione di un approccio a ‘lista bianca’ per sostenere la ripresa del lavoro presso le principali imprese nazionali ed estere.

L’agenzia di stampa riferisce che attualmente i flussi di traffico sulle superstrade a livello nazionale stanno aumentando costantemente, così come sono in miglioramento i principali indicatori di capacità di trasporto. Inoltre è in corso la graduale ottimizzazione delle operazioni dei principali hub. “Ci si impegnerà maggiormente – si legge – per il miglioramento della capacità di trasporto dei principali hub regionali di trasporto merci e per soddisfare al meglio la domanda di approvvigionamento delle aree e delle industrie chiave. Sarà assicurato il trasporto di grano, energia e altri beni di prima necessità e verrà aumentata l’efficienza della consegna delle merci”.

La Repubblica Popolare ha rilasciato una serie di politiche per aiutare le imprese di trasporto a superare le difficoltà, come la realizzazione di tagli e sgravi fiscali, di affitto e di assicurazione, la concessione di sussidi per le piccole imprese, l’offerta di prestiti e assicurazioni, nonché la riduzione delle restrizioni al traffico attraverso un severo controllo della pandemia.

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