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Evitare hub e-commerce e rimandare i tender: i consigli ai caricatori che sfruttano la via aerea

La società di analisi ha detto di ritenere che quella in arrivo sarà una peak season “estremamente” impegnativa

di REDAZIONE SUPPLY CHAIN ITALY
16 Ottobre 2024
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One-Air

Rimandare i tender per i contratti di spedizione aerea al 2025, evitare gli hub intasati dall’e-commerce, verificare con attenzione termini e condizioni delle intese attualmente in vigore. Questi sono i principali consigli elargiti da Xeneta ai caricatori che prevedono di utilizzare la via aerea nei prossimi mesi. A complemento, la società di consulenza e analisi suggerisce di sfruttare i vantaggi offerti dalla carenza di domanda sulle rotte di backhaul e fare tesoro dei dati a loro disposizione.

L’attuale sentimento di mercato – ha messo in guardia in particolare dalle pagine di AirCargoNews il responsabile dell’area delle spedizioni aeree, Niall van de Wouw – rischia di influenzare entrambe le parti al tavolo delle negoziazioni, in particolare offrendo una sponda a chi vende spazio in stiva, offrendo un quadro del prossimo futuro più fosco di quel che potrà essere veramente. Una percezione frutto di quello che l’analista ha chiamato recency bias, ovvero la tendenza a farsi condizionare dagli avvenimenti più recenti. Ma “fintanto che sei a posto con i tuoi T&C (termini e condizioni, ndr), puoi aspettare il tempo necessario e aspettare la fine della tempesta” ha aggiunto van de Wouw, dicendosi convinto che “il mercato sarà molto diverso a inizio 2025” e quindi i caricatori potranno affrontare le trattative con “chiarezza e risolutezza”.

Riguardo l’e-commerce, de Wouw come accennato sopra ha consigliato ai caricatori di evitare gli hub più affollati da questo genere di spedizioni, quali “Hong Kong e gli scali della Cina meridionale” nei trasporti tra Sud Est asiatico e Nord America. Ma anche di approfittare dei vantaggi offerti dal boom del commercio elettronico, ovvero il crescente squilibrio tra rotte di front e backhaul. Nel concreto, i caricatori che avessero volumi da collocare su queste ultime tratte potrebbero servirsi di questi traffici per spuntare condizioni più favorevoli nelle prime, soprattutto rispetto a capacità disponibile e noli. Questi volumi anzi, secondo de Wouw, potrebbero essere più preziosi di quelli spediti sulle rotte primarie.

Fatte queste considerazioni, l’analista di Xeneta ha però anche affermato senza mezzi termini di ritenere che quella all’orizzonte sarà una peak season di fine anno “estremamente impegnativa”, frutto di una “tempesta che si è andata rafforzando dal quarto trimestre 2023” quando si sono sovrapposti un aumento della domanda derivante dalla crisi del Mar Rosso e il boom delle spedizioni e-commerce. In particolare a AirCargoNews Xeneta ha segnalato che allo stato attuale il dynamic load-factor è già di quattro punti percentuali superiore a quello del 2023 mentre i noli per spedizioni con origine nell’Asia Pacifico lo sono nell’ordine del 25-40%.

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