Per Rif Line il 2020 si chiude con ricavi e utili in aumento
Si è chiuso in positivo il bilancio 2020 di Rif Line. L’azienda romana – la sede è a Fiumicino – ma con uffici in tutto il mondo, che offre servizi di logistica internazionale, ha infatti archiviato l’esercizio con 38 milioni di euro di fatturato consolidato (a fronte di 31 milioni nel 2019), 2 milioni di […]

Si è chiuso in positivo il bilancio 2020 di Rif Line. L’azienda romana – la sede è a Fiumicino – ma con uffici in tutto il mondo, che offre servizi di logistica internazionale, ha infatti archiviato l’esercizio con 38 milioni di euro di fatturato consolidato (a fronte di 31 milioni nel 2019), 2 milioni di euro di utile consolidato (1,3 milioni nel 2019), avendo movimentato complessivamente quasi 16.000 Teus trasportati via mare e 2,5 milioni di kg di merce per via aerea.
Secondo il Ceo Francesco Isola, quest’anno a fare davvero la differenza per la chiusura del bilancio, tra vari operatori della logistica, è stata la tipologia di merci trattate. “Noi di Rif Line siamo presenti in 7 paesi del mondo, con corrispondenti in 52 nazioni, trattando merci di varia natura, compresi i dispositivi per la protezione individuale. A fine marzo, ad esempio, abbiamo organizzato 5 charter straordinari con materiale sanitario”.
Relativamente al 2021, per il manager l’andamento economico sarà naturalmente condizionato da quello della pandemia. “Quello che possiamo prevedere, però, è che alcune aree diventeranno strategiche per il settore. In particolare, la Cina, tra le grandi economie sviluppate, è stata l’unica ad aver registrato tassi di crescita positivi nel 2020 (6-7%). Oltre alla Cina, ci sono quei paesi che un po’ di settimane fa hanno stipulato un accordo di libero scambio, cioè Cina, ancora una volta protagonista, Giappone, Australia e Nuova Zelanda. Quell’area di mondo è stata strategica nel 2020 e con ogni probabilità continuerà ad esserlo nel 2021. Per quanto riguarda il Sud America, invece, dovremo osservare come reagirà il Brasile, che è stato il paese più colpito dalla Pandemia, bisognerà capire in che modo ne verrà fuori”.
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