“L’obbligo vaccinale per i marittimi è un rischio per le supply chain globali”
Rendere obbligatorio il vaccino anti-Covid per i marittimi – un’ipotesi che diversi governi nazionali stanno considerando – rischia non solo di avere effetti dannosi sull’attività degli armatori ma anche di mettere in pericolo le supply chain globali. A dirlo è l’International Chamber of Shipping, preannunciando per la fine di questa settimana la pubblicazione di un […]
Rendere obbligatorio il vaccino anti-Covid per i marittimi – un’ipotesi che diversi governi nazionali stanno considerando – rischia non solo di avere effetti dannosi sull’attività degli armatori ma anche di mettere in pericolo le supply chain globali.
A dirlo è l’International Chamber of Shipping, preannunciando per la fine di questa settimana la pubblicazione di un documento che analizzerà gli aspetti legali della questione.
La preoccupazione dell’Ics nasce dal fatto che diversi governi nazionali starebbero discutendo dell’obbligatorietà del vaccino come condizione per permettere ai marittimi in servizio sulle navi di poter scendere a terra. Il problema è che i paesi in via di sviluppo da cui molti lavoratori del mare provengono (secondo l’organizzazione, si tratta di circa 900mila persone) non raggiungeranno l’immunizzazione di massa prima del 2024.
La situazione potrebbe creare una ‘tempesta perfetta’ a carico degli armatori, che potrebbero essere costretti a cancellare i viaggi se i membri del loro equipaggio non fossero vaccinati, oltre a rischiare danni legali, finanziari e reputazionali.
“L’industria marittima deve trovare soluzioni creative al problema” ha commentato Bud Darr, vicepresidente esecutivo per la politica marittima e gli affari governativi del gruppo Msc. Per Darr a breve termine la soluzione potrebbe essere quella di “ottenere vaccinazioni per i marittimi nei paesi in cui esistono programmi consolidati e scorte sufficienti di vaccini”, mentre a lungo termine “si tratta di esplorare l’idea di partnership pubblico-privato. Potrebbe anche esserci l’opportunità, quando l’ondata iniziale di necessità per l’assegnazione nazionale sarà soddisfatta, per i produttori di fornire vaccinazioni direttamente agli armatori da somministrare a questi lavoratori chiave”.
Ics ha spiegato di star esplorando tutte le strade per trovare una soluzione, compresa “l’implementazione di hub per le vaccinazioni nei principali porti internazionali, come suggerito dal governo cipriota”. Una mancata risoluzione di questo problema potrebbe creare una ‘crisi degli equipaggi’ come quella che si è generata negli ultimi mesi.
Un problema che secondo Ics potrebbe ripercuotersi sulle stesse catene di distribuzione di vaccini dato che si prevede che nella seconda metà del 2021 il trasporto marittimo supererà quello aereo nella fornitura di preparati in tutto il mondo.
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