Alcune imprese di autotrasporto, assistite dal senior partner dello Studio Zunarelli e Associati, Prof. Avv. Massimo Campailla, hanno proposto ricorso per Cassazione avverso tale non condivisibile interpretazione della norma da parte del Tribunale di Milano”.

Lo studio informa dunque che, “con sentenza depositata in data 4 luglio 2022 la Suprema Corte ha cassato la pronuncia del Tribunale di Milano e ha definitivamente dichiarato che le attività svolte dagli autotrasportatori in favore di Ilva S.p.a. prima dell’apertura della procedura concorsuale, a prescindere dal fatto che oggetto del trasporto fosse stata materia prima o prodotto finito, erano tutte finalizzate a ‘garantire la funzionalità degli impianti produttivi dell’Ilva’ e come tali i relativi crediti devono essere ammessi in prededuzione”.

Per le imprese di autotrasporto giunge così positivamente a conclusione, dopo oltre cinque anni, un complesso contenzioso che ha messo a rischio la sopravvivenza stessa di molte imprese di autotrasporto che, nel continuare a sostenere Ilva, avevano fatto legittimo affidamento sulla possibilità di ottenere il pagamento in prededuzione dei crediti che andavano maturando nei confronti della società.