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Db Cargo punta ai beni di consumo con la neonata Db Cargo Transa Fls Italia

Crescita del business ferroviario del 15% (in volumi e ricavi), focus sui mercati di Benelux e Polonia, con un pensiero anche ai traffici est – ovest. Questi gli obiettivi di Db Cargo Transa Fls Italia, società nuova arrivata in casa Db Cargo – è operativa dal 1 gennaio – nata da una operazione a livello […]

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14 Febbraio 2023
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Crescita del business ferroviario del 15% (in volumi e ricavi), focus sui mercati di Benelux e Polonia, con un pensiero anche ai traffici est – ovest.

Questi gli obiettivi di Db Cargo Transa Fls Italia, società nuova arrivata in casa Db Cargo – è operativa dal 1 gennaio – nata da una operazione a livello di gruppo che ha portato all’interno del ramo ferroviario merci di Deutsche Bahn il business Full Load Solution che prima era della ‘cugina’ Db Schenker.

A spiegare a SUPPLY CHAIN ITALY il senso e i dettagli dell’operazione, in particolare per quel che riguarda la Penisola, è Mario Sacco, amministratore delegato della neonata società (e in precedenza alla guida dell’Hangartner Terminal di Verona, controllato da Db Schenker).

“L’obiettivo – spiega il manager – è quello di rendere Db Cargo più reattiva sul mercato, offrendo più soluzioni e capacità di fare treni”. In altre parole, Db Cargo Transa Fls vuole proporsi alle imprese come organizzatore di trasporto door – to – door che metta al centro (ma non utilizzi esclusivamente) la ferrovia, perlopiù per carichi completi (ma non solo).

Con questa impostazione, Db Cargo Transa Fls dovrebbe quindi riuscire (più facilmente delle realtà che l’hanno preceduta) a mettere nel mirino anche il mercato dei beni di consumo (in parte già servito, ad esempio per il trasporto dall’Italia di pasta e pomodoro verso la Germania per Lidl), ‘trascinando’ su ferro volumi che oggi si spostano soprattutto su strada.

Allo stesso tempo la società erediterà però da Db Schenker i traffici industriali più tradizionali già serviti. Tra questi quelli per il distretto delle piastrelle di Sassuolo (import di argilla dalla Germania per circa 1 milione di tonnellate annue, export di prodotti finiti per 300mila tonnellate, verso Benelux, Romania e in passato anche Russia), per il quale – sottolinea Sacco – continueranno a essere svolti anche servizi come il ritiro della merce dai circa 300 produttori dell’area, poi consolidata dall’azienda. O anche il trasporto di carta (circa 350mila tonnellate/anno distribuita in tutta Italia) o di acciaio (circa 1 milione di tonnellate di merce in ingresso e altrettante in uscita ogni anno).

Per completare i suoi compiti, Db Cargo Transa Fls è stata strutturata integrando i rami Rail Forwarding e Intermodal che erano di Db Schenker e includendo le attività (commercializzazione di servizi ferroviari) di Db Cargo Italia Services. Gli asset di cui è stata dotata – a parte lo staff, ora composto da circa 150 persone – sono il terminal intermodale di Domodossola, quello per traffico convenzionale di Dinazzano Po, le due sedi di Milano e Verona, un ufficio a Desio e infine un magazzino nell’interporto Sito di Torino – Orbassano.

Il 2023, conclude Sacco, sarà un anno di start up e di integrazione del personale, ma le direzioni da seguire per sviluppare le attività aziendali (l’obiettivo come detto è di incrementare del 15% volumi e ricavi rispetto al passato) sono già delineate: “Puntiamo sui mercati di Benelux e Polonia e a rilevare un terminal nel Nord Est”.
Più ambiziosa l’idea di sviluppare un treno est-ovest, ad esempio Trieste-Torino per servire anche il mercato sloveno. “E’ un mio vecchio pallino – spiega Sacco – ma per realizzarlo sarebbero necessari traffici di almeno 6.000 tonnellate e 3 treni a settimana, per cui cercheremo degli operatori disposti a collaborare con noi”. Nel caso in cui tutti i tasselli dovessero andare a posto, conclude l’amministratore delegato di Db Cargo Transa Fls – “una sua attivazione però sarebbe possibile anche già nel 2023”.

Francesca Marchesi

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