Una nuova filiale in Polonia per Dcs Tramaco
L’export, italiano e non, di prodotti ortofrutticoli sta attraversando una fase di cambiamento, dopo gli anni della pandemia. A indicare alcune tendenze è stato l’amministratore delegato di Dcs Tramaco – realtà specializzata nella movimentazione di prodotti deperibili – Riccardo Martini, in una intervista al giornale specializzato Italfruit.net, nella quale ha anche fornito un riscontro sull’andamento […]

L’export, italiano e non, di prodotti ortofrutticoli sta attraversando una fase di cambiamento, dopo gli anni della pandemia. A indicare alcune tendenze è stato l’amministratore delegato di Dcs Tramaco – realtà specializzata nella movimentazione di prodotti deperibili – Riccardo Martini, in una intervista al giornale specializzato Italfruit.net, nella quale ha anche fornito un riscontro sull’andamento della società e annunciato l’apertura di una nuova filiale in Polonia.
Se la produzione italiana sta mostrando segnali di vitalità, la gestione logistica delle stesse merci sta variando anche per il sopravvenire di fattori esterni, come per l’Egitto la svalutazione della moneta locale che sta facendo venire meno il ruolo del paese come primo mercato di sbocco delle mele italiane. I flussi, secondo il manager, si stanno quindi reindirizzando verso i paesi dell’America Centrale e Meridionale, del Golfo Persico, India e il Far East, in una riconfigurazione geografica che Martini vede comunque come un “segnale incoraggiante per il futuro”.
Il trasporto marittimo, secondo il numero uno di Dcs Tramaco, è ora più in grado di servire questi traffici – considerato che almeno in Italia la disponibilità di navi e di container reefer è tornata alla normalità – ma a penalizzare la produzione tricolore sono i transit time, ancora troppo lunghi in particolare per destinazioni quali l’Oriente e il cosiddetto Upper gulf, in particolate rispetto a quelli di paesi competitor come Spagna, Grecia e Turchia. In questo senso anche Imo 2023 (con la riduzione della velocità navi delle compagnie come modo per strategia per rientrare nei limiti degli indici) non aiuta.
Martini infine ha indicato come “fortemente improbabile” la possibilità di trasferire su ferrovia parte dei traffici destinati all’export, sia perché “quasi nessuna” azienda produttrice di ortofrutta è dotata di raccordo ferroviario, sia perché “un sistema efficace ed economico per fornire energia ai generatori dei container frigo non è attualmente disponibile sulla rete ferroviaria italiana”
Passando invece a parlare specificamente di Dcs Tramaco, Martini ha descritto il 2022 come un anno buono, con volumi e ricavi in crescita per tutte le controllate, in particolare Tramaco Ravenna, quella di Koper e il Venice green Terminal, annunciando infine – a segnalare anche l’ottimismo dell’azienda verso il futuro – l’apertura nei giorni scorsi in Polonia della filiale Dcs Tramaco Polska.
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