Livelli dei contratti container 2023 in calo di oltre il 55% sull’anno precedente
Buone nuove dal lato dei contratti di trasporto marittimo container (perlomeno per caricatori e cargo owner). Secondo un report di Drewry, le negoziazioni stanno mostrando cali delle tariffe che “nella maggior parte dei casi” si sono assestati tra il 55% e l’85% rispetto al 2022, in particolare per quelli relative alle spedizioni sulle tratte Asia […]

Buone nuove dal lato dei contratti di trasporto marittimo container (perlomeno per caricatori e cargo owner). Secondo un report di Drewry, le negoziazioni stanno mostrando cali delle tariffe che “nella maggior parte dei casi” si sono assestati tra il 55% e l’85% rispetto al 2022, in particolare per quelli relative alle spedizioni sulle tratte Asia – Europa e transpacifiche. Una diminuzione che secondo la società di analisi è la maggiore osservata da 7 anni a questa parte e che risulta decisamente più profonda di quel -50% anno su anno che aveva stimato solo lo scorso gennaio. Complessivamente il ribasso dei livelli dei contratti container si tradurrà, per la maggior parte delle aziende di medie dimensioni, in un risparmio medio di oltre 10 milioni di dollari nel 2023, che si accompagnerà anche a livelli di servizio decisamente migliorati, con transit time dimezzati e la congestione portuale che in Nord America risulta pari al 50% di quella osservata un anno fa e in Europa addirittura del 60%.
A offrire un punto di vista sull’andamento dei livelli medi dei contratti per il trasporto container è anche Xeneta. Nel mese di marzo la società ha rilevato un rallentamento del calo delle tariffe (in diminuzione dello 0,5% dopo il -1% di febbraio, con quotazioni inferiori del 24% a quelle di agosto 2022) per gli accordi di lunga durata (ovvero superiori agli 88 giorni). Un declino molto contenuto, che per gli analisti però è ancora effetto dello scarso numero di nuovi accordi siglati nel mese, una situazione destinata a mutare a maggio quando arriverà negli Stati Uniti il momento del rinnovo per molte intese.
Guardando più nel dettaglio ai trade considerati, le rilevazioni di Xeneta mostrano comunque riduzioni significative su alcune tratte, ad esempio del 6% a marzo per i contratti di import in Europa (a fronte di un lieve incremento, +0,8%, per le esportazioni, tra cui rientrano ad esempio le spedizioni in backhaul verso l’Asia), dopo il -11,9% di febbraio.
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