L’antitrust multa per 8 milioni Gls per greenwashing
Secondo l’authority la società ha applicato il programma Climate Protect solo ai clienti “con minore forza contrattuale”, ricavando peraltro introiti superiori ai costi

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha inflitto una sanzione del valore di 8 milioni di euro a Gls Italy (nonché alla capogruppo europea Gls Bv e a Gls Enterprise Srl) per pratiche commerciali scorrette, messe in atto nell’ambito del suo programma Climate Protect.
Secondo l’istruttoria condotta dall’authority, avviata nel marzo 2023 e ora arrivata alla sua conclusione, le tre società hanno utilizzato in modo fuorviante i concetti di riduzione e compensazione delle emissioni ambientali nelle loro comunicazioni alla clientela, formulando messaggi pubblicitari che inducevano a ritenere che le iniziative in quest’ultima direzione fossero in grado di rendere meno inquinanti i servizi di spedizione offerti.
Le tre società di Gls nelle comunicazioni hanno inoltre “affermato o lasciato intendere ai propri clienti, consumatori e affiliati, contrariamente al vero, che avrebbero esse stesse effettuato investimenti per sostenere iniziative di compensazione e riduzione”. Cosa che in realtà non è avvenuta dato che, scrive l’authority, questi costi sono stati “interamente coperti” dai proventi derivati dal contributo, il cui pagamento peraltro è stato “imposto ai clienti abbonati aventi minore forza contrattuale” – ovvero i più piccoli – in cambio di un servizio non richiesto (ovvero il rilascio di un certificato nominale).
Gli stessi clienti non erano stati informati del fatto che Gls avrebbe recuperato tutte le somme corrisposte, ma nemmeno che ai ‘top client’ (ovvero i clienti di maggiori dimensioni) il contributo non fosse stato richiesto (in certi casi questo è stato oggetto con questi di negoziazioni dedicate).
Secondo la ricostruzione dell’antitrust, inoltre, i contributi forniti dai clienti ‘non top’ sono stati “solo parzialmente utilizzati per le attività per le quali erano stati richiesti”, ovvero la compensazione delle emissioni, e nemmeno interamente impiegati per finalità ambientali.
Il sistema, aggiunge l’authority, nell’arco di soli 6 mesi “ha generato extraprofitti superiori a [500.000–1.500.000] euro”, oltre ad aver consentito slle tre società del gruppo Gls “di costruirsi l’immagine di impresa green senza sostenere alcun costo”. Una considerazione che l’antitrust esplicita con ancora maggiore durezza in un’altra parte del provvedimento, dove sostiene che le tre società “hanno promosso la propria immagine green facendo ricadere gli oneri economici delle iniziative ambientali di cui si sono fregiate interamente sui propri clienti e sui propri partner”.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER GRATUITA DI SUPPLY CHAIN ITALY