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Logistica

Tassa sugli extracosti dell’autotrasporto anche nei porti di Marghera, Vado Ligure e Livorno

Gli autotrasportatori decidono di estendere la congestion fee da Genova e La Spezia ai tre scali. Assiterminal replica e pungola le Adsp

di REDAZIONE SHIPPING ITALY
9 Giugno 2025
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Già in essere nei porti di Genova e La Spezia, la “congestion fee” entrerà in vigore, come ventilato nelle scorse settimane, anche a Marghera (3 giugno), Vado Ligure (16 giugno) e Livorno (1 luglio).

Lo hanno reso noto tre distinte note indirizzate alle rispettive Autorità di sistema portuale e alla committenza da Fai, Cna Fita e Confartigianato Trasporti nel caso veneto, da Anita, Assotir, Cna Fita, Confartigianato, Fai e Trasportounito in Toscana e da Aliai, Anita, Cna Fita, Confartigianato Trasporti, Fai, Fiap, Legacoop, Trasportounito in Liguria.

Unico, seppur con diverse sfumature, il concetto: “permanere delle ordinarie gravi criticità nello svolgimento dei cicli operativi camionistici”, “frequenti rallentamenti, attese e congestioni”, “notevoli problematiche in ordine alla sicurezza e alla mancanza dei servizi di base ai conducenti”, “perdita economica generata dai disservizi e oggi sostenuta solo dall’autotrasporto va invece condivisa con tutta la filiera”.

Mentre nelle Adsp coinvolte non si registrano reazioni di sorta, a prender carta e penna è stata a stretto giro di posta Assiterminal, associazione rappresentante i terminal portuali, che ha chiamato in causa proprio gli enti portuali.

“La vicenda ci pare già disciplinata dalla recente introduzione della norma sull’extra-time fee del DL infrastruttura che, peraltro, necessiterebbe di alcuni accorgimenti per evitare rischi di incostituzionalità: motivo per cui abbiamo proposto un emendamento specifico” hanno in premessa ricordato i terminalisti in una nota stampa.

“In secondo luogo, vorremmo evidenziare che le Autorità di sistema portuale ben possono adottare atti di regolazione e/o controllo finalizzati a garantire livelli di prestazione (dei committenti, dei vettori e dei terminal) nel rispetto delle norme sulla qualità della regolazione previste a livello Ocse e Ue” prosegue la nota, stigmatizzando la peculiare congestion fee ad aziendam decisa a Genova in queste stesse ore (“susseguirsi di iniziative sui singoli territori, frammentate se non a volte addirittura rivolte a specifici operatori”) e puntando in generale il dito sulla presunta inerzia degli enti portuali sul tema: “Non ci risulta che, ad oggi, la maggior parte delle Autorità abbia posto in essere l’adeguata istruttoria sopra descritta ed abbia intrapreso conseguenti azioni attraverso gli strumenti appropriati”.

Disponibilità al confronto, quindi, da Assiterminal, che non vuole però rispondere di problematiche che considera proprie solo in parte: “I terminal sono ‘uno’ dei gangli della filiera logistica: che si tenda troppo spesso a individuarli come ‘la’ causa di eventuali disfunzioni di sistema non ci sta bene”.

A.M.

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