Dhl Supply Chain apre le porte del magazzino di Livraga all’automazione (FOTO)
Inaugurato nel polo dedicato al settore Life Science and Health, il sistema è ora utilizzato dai clienti Viatris e Doc Pharma

Livraga (Lodi) – Attivo già dal 2021, il magazzino di Dhl Supply Chain di Livraga dedicato al settore della Life Science & Health è stato inaugurato ufficialmente oggi, insieme al suo nuovo impianto di automazione, già funzionante e rodato da qualche mese.
Frutto di un investimento dedicato di 14 milioni di euro, ‘costato’ due anni di lavoro (tra progettazione e implementazione) in collaborazione con il fornitore Exotec e il system integratori locale, il sistema rappresenta ora il cuore pulsante dello stabilimento, di cui occupa 7mila metri quadrati sui 50mila complessivi. A servirsene, allo stato attuale, sono Viatris e Doc Pharma, due dei dieci clienti serviti da Dhl Supply Chain nel polo, che insieme contano però per il 60% dei volumi. Un terzo dovrebbe aggiungersi giá entro l’autunno. L’impianto, che ad oggi gestisce circa 10mila ordini al giorno, è – come del resto l’intero sito – multicliente e ‘neutro’, in grado cioè di adattarsi a esigente diverse. La struttura, in cui operano circa 300 addetti, può ospitare complessivamente fino a 60.000 pallet di prodotti farmaceutici e biomedicali; climatizzata a 15-25°C, è anche dotata di due celle a temperatura controllata (2-8°C e 18-25°C), una segregation area, un’officina farmaceutica e un bunker per prodotti infiammabili.
Il suo funzionamento è stato illustrato nel dettaglio dall’azienda alla stampa durante una visita guidata. Alimentato dal magazzino tradizionale circostante, l’impianto di automazione riceve prodotti in quantitá atte a coprire i successivi 5 – 6 giorni. Al suo interno, l’attivitá inizia con la fase di decanting (con 10 postazioni dedicate), ovvero di travaso della merce dai pacchi dei fornitori (il cui cartone è poi passato a un nastro convettore che lo indirizza verso l’esterno per il riciclo) alle cassette in plastica che sono poi riposte nell’imponente scaffalatura interna, in alcuni casi non prima di essere ricombinata in serie (ad esempio da 10 pacchetti) per renderne più semplice la gestione e il conteggio nelle fasi successive.
All’estremità opposta dell’impianto, gli addetti al picking – in 8 stazioni – ricevono (con un sistema del tipo good-to-person) i prodotti destinati alla distribuzione dalle cassette inviate dal sistema, gestendo fino a 4 scatole contemporaneamente grazie al supporto nell’allestimento offerto tramite indicazioni a monitor. A recuperare le cassette giuste – ed è probabilmente questo l’elemento più innovativo del processo – è una flotta di 138 robot Skypod che ‘si arrampicano’ sugli scaffali, selezionando quelle di interesse e infine inviandole all’operatore. I pacchi – tre le possibili dimensioni delle scatole, selezionate automaticamente dal sistema – passano quindi per macchine dedicate alla stampa del logo dei clienti e alle etichettature, per dirigersi infine verso 12 vie d’uscita, una per ognuna delle filiali locali di Eurodifarm, il corriere ‘di casa’ – in quanto parte del gruppo Dhl – che si occupa della distribuzione verso i tre canali oggi serviti dall’impianto, rappresentati da grossisti, farmacie e ospedali (il quarto, quello dell’e-commerce, si sta lentamente aggiungendo).
“L’Italia rappresenta un paese leader in Europa per il settore Life Science Health in Dhl Supply Chain” ha evidenziato a margine l’Amminsitratore delegato e presidente dell’azienda, Antonio Lombardo, dopo aver sottolineato come l’impianto di Livraga sia il primo di questo tipo a essere stato implementato in una struttura di questa divisione.
I vantaggi offerti – riduzione degli errori, maggiore precisione, aumento della flessibilità e di gestire cali e picchi – sono poi stati riconosciuti pubblicamente dai due clienti che lo stanno testando. “Siamo stati i primi a crederci, abbiamo fatto i primi test a febbraio 2024 e oggi stiamo vedendo un aumento qualitativo” ha affermato Riccardo Zagari, Ceo di Doc Pharma. Fabio Torriglia, Ad di Viatris – che dall’hub fa partire circa 1.000 ordini al giorno – si è detto “riconoscente” per l’investimento fatto da Dhl Supply Chain sul polo di Livraga, che ha portato a giugno a un “livello di servizio mai raggiunto prima”.
Nella generale soddisfazione per i miglioramenti ottenuti, restano da capire – per questa così come per altre innovazioni di questo tipo – gli impatti sull’occupazione.
L’implementazione del sistema, ha evidenziato Lombardo, ha portato a una maggior qualificazione degli addetti di Livraga (con l’introduzione anche di nuove funzioni, come quelle relative alla manutenzione), ma anche a minori necessità di personale. “Ma su questi temi, così come per la gestione dei picchi, noi lavoriamo in ottica di distretto, in questo caso quello di Milano Sud, quindi prevedendo ad esempio delle forme di mobilità con il nostro polo di Borgo San Giovanni, poco distante (su cui l’azienda sta anche sviluppando un nuovo magazzino da 30mila metri quadrati, ndr)”. Per scelta progettuale il sistema prevede inoltre la possibilità che la gestione possa sempre tornare a essere interamente manuale, in modo da poter assicurare il funzionamento del polo in caso di guasti o simili. Da rilevare anche che, persino se fosse implementato su tutti i clienti, coprirebbe fino al 90% dei volumi, poiché è stato ritenuto non utile ad esempio sulla gestione di interi colli. Un altro possibile effetto, da valutare in prospettiva, considerando le minori richieste in termini di fatica fisica, potrebbe essere infine quello di un incremento dell’occupazione femminile nell’impianto, che a Livraga – ricordano i vertici aziendalli – è comunque già pari al 63% del totale.
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