Yoox apre a soluzioni diverse dal licenziamento collettivo
I sindacati, ancora in presidio nell’interporto di Bologna, chiedono il ritiro o la sospensione della procedura
Il tavolo che si è tenuto ieri al Ministero delle Imprese e del Made in Italy sulla crisi di Yoox ha portato a qualche risultato. Durante l’incontro con i vertici del dicastero e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, l’azienda ha infatti “manifestato la propria disponibilità a esaminare tutte le possibili soluzioni alternative alla procedura di licenziamento collettivo già avviata”, scrive lo stesso Mimit in una nota.
Questa, come visto, era stata avviata dall’azienda nei giorni scorsi a carico di 211 dei suoi 1.091 dipendenti italiani, di cui 165 nel territorio bolognese (134 nell’interporto e 31 nella sede di Zola Predosa).
“La riorganizzazione di questa azienda non può e non deve avvenire attraverso azioni unilaterali”, aveva dichiarato il ministro Adolfo Urso in apertura dei lavori, auspicando l’avvio di “un confronto serio e trasparente”, caratterizzato da senso di “responsabilità e spirito costruttivo”.
Se l’esito è stato definito dal Mimit una “svolta”, più moderata è la soddisfazione di Fisascat Cisl e Filcams Cgil, per le quali si tratta di un “primo passo avanti”, avvenuto su “sollecitazione del Ministro”, che “consente alle parti, con il supporto delle istituzioni territoriali, regionali e del Ministero, di affrontare una crisi che altrimenti graverebbe unicamente sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori”.
A seguito dell’incontro Filcams Cgil, Fisascat Cisl insieme a Uiltucs hanno quindi ribadito la richiesta di ritiro dei licenziamenti e apertura di “un confronto vero sulla crisi che attraversa la società, con la massima trasparenza rispetto al piano industriale che Yoox e Mytheresa.com intendono mettere in campo, al fine di garantire la continuità aziendale”.
Secondo le tre sigle, le aperture fornite da Yoox “dovranno concretizzarsi rapidamente”, auspicabilmente già entro il prossimo 2 ottobre, data nella quale è previsto un nuovo incontro tra le parti presso il ministero. Nel frattempo, hanno aggiunto, il presidio che stanno attuando nell’interporto di Bologna proseguirà affiancato da “ulteriori iniziative di mobilitazione”.
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