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La crisi delle supply chain taglia l’import in Usa di salsa di pomodoro dall’Italia

Almeno una azienda statunitense del settore food sta rinunciando alle importazioni di salsa di pomodoro dall’Italia per aggirare le difficoltà delle supply chain globali, preferendo produttori locali. Una scelta che sta premiando proprio alcune aziende della Penisola che avevano avviato attività produttive nel paese. Il caso che in particolare sta trovando risonanza sui media del […]

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16 Novembre 2021
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Almeno una azienda statunitense del settore food sta rinunciando alle importazioni di salsa di pomodoro dall’Italia per aggirare le difficoltà delle supply chain globali, preferendo produttori locali. Una scelta che sta premiando proprio alcune aziende della Penisola che avevano avviato attività produttive nel paese.

Il caso che in particolare sta trovando risonanza sui media del paese è quello de La Regina Usa, controllata statunitense de La Regina di San Marzano, realtà salernitana che produce conserve di pomodoro e che da anni vanta una presenza in Nord America, con una sede diretta a New York.

Lo scorso anno l’azienda ha investito 20 milioni di dollari nella realizzazione del suo primo impianto produttivo negli Usa per la produzione di salse destinate al mercato nordamericano, situato in Georgia, nella Bacon County. Per i suoi approvvigionamenti la società ha scelto di utilizzare “carote, peperoni, cipolle, basilico e carni locali” ma pomodori di origine italiana, importati nel paese tramite il porto di Savannah. Il lancio dello stabilimento – situato precisamente ad Alma, a circa 400 chilometri a sud-est di Atlanta e meno di 200 da Savannah – era stato salutato con favore direttamente da Brian P. Kemp, governatore dello stato e da Griff Lynch, direttore esecutivo della Georgia Ports Authority.

L’iniziativa ha raccolto il consenso anche di Rao’s Homemade, marchio statunitense di salse e zuppe, parte del gruppo Sovos Brands, quotato al Nasdaq, che aveva La Regina come principale fornitore. Nella conference call che si è tenuta pochi giorni fa a seguito alla pubblicazione dei risultati del terzo trimestre 2021, è stato il responsabile finanziario Chris Hall a citare l’approvvigionamento dall’impianto in Georgia come chiave per ridurre i costi della supply chain.
“Come altre aziende, stiamo assistendo ad aumenti dei costi di diverse materie prime come latte, frutta, resina e cartone. Le difficoltà nei trasporti continuano a causa di problemi logistici nei principali porti, nonché ritardi nelle tratte intermodale e nel trasporto stradale, che hanno comportato tempi di consegna lunghi e costi più elevati” ha evidenziato Hall. Tra le azioni messe in atto per limitare i danni, il manager ha citato la partnership con La Regina il cui stabilimento, “che diventerà operativo all’inizio del 2022”, garantirà flessibilità negli approvvigionamenti e costi più bassi. Questa iniziativa, insieme all’automatizzazione degli impianti e altre sul fronte degli acquisti, “ridurrà i costi della nostra supply chain migliorando allo stesso tempo la nostra efficienza produttiva e il servizio ai consumatori”.

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