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Quali merci i porti del Mediterraneo e del Nord Europa importano via Suez

Quali (e quante) merci arrivano nei paesi del Mediterraneo e del Nord Europa via mare dopo avere attraversato il canale di Suez? Alla domanda (che molti si sono fatti dopo il blocco dell’idrovia causato dall’incaglio della Ever Given) fornisce ora una risposta una analisi di Mds Consulting su dati del 2020 (la tabella integrale è […]

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15 Aprile 2021
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Terminal Container Ravenna porto

Quali (e quante) merci arrivano nei paesi del Mediterraneo e del Nord Europa via mare dopo avere attraversato il canale di Suez? Alla domanda (che molti si sono fatti dopo il blocco dell’idrovia causato dall’incaglio della Ever Given) fornisce ora una risposta una analisi di Mds Consulting su dati del 2020 (la tabella integrale è riportata in un articolo di SHIPPING ITALY).

Dal lato dei volumi, nella Top 10 la quota maggiore è senza dubbio quella della categoria merceologica di petrolio e derivati (in cui rientrano anche grassi e olii di origine vegetali), che lungo Suez muove annualmente traffici per 11,5 milioni di tonnellate (il 36% del totale mondiale). Seguono la categoria dei prodotti tessili (escluso l’abbigliamento) pari a 8,9 milioni di tonnellate (il 46% del totale) e subito dopo quella di vestiti e accessori, la cui fetta vale 5,1 milioni di tonnellate (55%).

Al quarto e quinto posto della classifica compaiono rispettivamente le categorie equipment per trasporti (2,1 milioni di tonnellate, una quota che vale il 37% del traffico globale) e sistemi per le telecomunicazioni (2,1 milioni di tonnellate, 51%). L’elenco prosegue con ‘altri prodotti animali e vegetali’ (1,9 milioni di tonnellate, pari al 36% dello scambio annuo mondiale), mentre sul gradino successivo, pari merito, figurano le calzature e i macchinari per ufficio, entrambe categorie che spostano ogni anno da est a ovest attraverso Suez volumi pari a 1,4 milioni di tonnellate (corrispondenti rispettivamente al 52% e al 44% del totale mondiale). In nona posizione valigie e borse (0,8 milioni di tonnellate, il 68% del totale scambiato globalmente) e in decima orologi, prodotti ottici e per la fotografia, che valgono 0,3 milioni di tonnellate (il 40% del totale). Va evidenziato che complessivamente queste prime 10 categorie ‘valgono’ poco più di 35 milioni di tonnellate, su scambi in direzione ovest che lungo il canale raggiungono i 480 milioni di tonnellate (il 12% del totale degli scambi commerciali globali annui, come ricordato più volte durante la crisi del canale).

Ribaltando la classifica dai volumi ai valori scambiati, la prima posizione va ai sistemi per le telecomunicazioni (138,1 miliardi di dollari), seguita da vestiti e accessori (92,8 miliardi) e macchinari per ufficio (89,6). Più in basso gli altri prodotti tessili (59,2), mentre distaccati compaiono calzature (22,6), equipment per trasporto (11,7), orologi, prodotti ottici e per la fotografia (10,4), valigie e borse (8,8). Solo in nona posizione petroli e derivati (8 miliardi) mentre all’ultimo posto della top 10 compare la categoria degli ‘altri prodotti animali e vegetali’, per 1,4 miliardi. Le altre categorie non comprese nell’elenco valgono infine complessivamente 862 miliardi, per un totale di merci importate nel Mediterraneo e in Europa ogni anno pari a 1.304 miliardi di dollari, pari in valore al 20% degli scambi annui mondiali.

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