Fercargo e Fermerci lanciano l’allarme Gigaliner
Le associazioni del trasporto merci ferroviario sono preoccupate dalla possibile adozione della nuova direttiva europea sul trasporto stradale, “passo indietro” rispetto al Green Deal
Fercargo e Fermerci, associazioni del trasporto merci su ferrovia, sono preoccupate dal voto previsto il prossimo 12 marzo da parte del Parlamento Europeo sulla nuova proposta di direttiva europea rivolta al trasporto stradale delle merci, “Pesi e Dimensioni”, che potrebbe autorizzare la circolazione stradale dei gigaliner, camion dotati di semirimorchi più lunghi e più pesanti, “segnando un duro colpo per il settore ferroviario”.
Seconde le due sigle, infatti, “l’insieme di queste norme non favorisce la sicurezza stradale e colpisce l’ambiente, perché limita lo sviluppo del trasporto intermodale e aumenta il rischio di congestionamento delle strade. La proposta, pertanto, appare in forte contraddizione con gli obiettivi di sostenibilità ambientale introdotti dal Green Deal Europeo che individua nel trasporto ferroviario delle merci la modalità di trasporto ineguagliabile nel ridurre l’impatto ambientale delle catene di trasporto in Europa, grazie alle sue prestazioni in termini di emissioni di Co2 ed efficienza energetica.
Secondo Rff (Rail Freight Forward, coalizione che raggruppa le principali imprese ferroviarie europee) gli impatti negativi che la Direttiva porterebbe sulle strade europee sono quantificabili in oltre 10 milioni di camion in più, per circa 6,6 milioni di tonnellate ulteriori di CO2 rispetto ai livelli attuali”.
“Un trasferimento modale inverso, secondo studi di settore, potrebbe infatti portare ad una diminuzione del 16% per il trasporto intermodale e del 21% per il trasporto merci su rotaia. Questo determinerebbe per il comparto l’accentuarsi di una crisi in corso da anni a causa di contingenze nazionali ed internazionali, ulteriormente aggravate dalle recenti tensioni in Europa e nel vicino Oriente. Il settore, infine, non trarrebbe alcun beneficio dal completamento dei lavori PNRR sull’infrastruttura ferroviaria, pianificati fino al 2026 e sostenuti con ingenti investimenti, la cui attuazione sta arrecando gravi disagi alla circolazione ferroviaria e ha già comportato una perdita di competitività del trasporto ferroviario delle merci rispetto ad altre modalità di trasporto” si conclude la nota, chiedendo alle Istituzioni comunitarie e nazionali di effettuare una scelta di politica dei trasporti chiara e coerente.