Menu
  • Notizie e interviste in evidenza
  • Le altre News
  • Chi siamo
  • Perchè
  • Pubblicità
  • Contatti
  • Chi siamo
  • Perchè
  • Contatti
  • Pubblicità
  • Alocin Media
    • Shipping Italy
    • Super Yacht 24
    • Aircargo Italy
    • Alocin Media Corporate
Il giornale online del made in Italy che si muove

Il giornale online del made in Italy che si muove

logo SUPPLYCHAIN
  • Home
  • Logistica
  • Trasporti
  • Interviste
  • Immobiliare
  • Economia
  • Ricerche & Studi
  • Politica
  • Servizi & Fornitori
Il giornale online del made in Italy che si muove

Il giornale online del made in Italy che si muove

Economia

La guerra dei dazi è iniziata fra Usa, Canada, Messico e Cina

Introdotte da Trump le imposte sulle importazioni che aveva promesso. Presto toccherà anche l’Europa

di Redazione SUPPLY CHAIN ITALY
3 Febbraio 2025
Stampa
Porto – container

La scure dei dazi di Donald Trump si sta per abbattere su Messico, Canada e Cina, responsabili – secondo la versione della Casa Bianca – “dell’invasione di migranti e di fentanyl che sta uccidendo migliaia di americani”: dal primo febbraio sono scattate infatti le tariffe del 25% contro i Paesi vicini degli Stati Uniti e del 10% contro Pechino.

Ma a tremare sono anche i Brics: il presidente americano è tornato a minacciarli, brandendo tariffe al 100% se creeranno una loro valuta o ne sosteranno una alternativa al dollaro. Pure all’Unione europea ha dato un messaggio chiaro: “Ci ha trattati male, imporrò dazi sicuramente anche a lei”.

Nell’immediato, comunque, Trump vuole mantenere la sua promessa di colpire il Canada e il Messico responsabili, a suo avviso, del flusso di fentanyl negli Stati Uniti, oltre che degli arrivi di migranti. Smentendo le indiscrezioni dell’ultim’ora di trattative in corso e di un ripensamento con un possibile posticipo al primo marzo, la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ha fatto chiarezza: le tariffe “scattano” dal 1 febbraio.

Il commander-in-chief ha poi spiegato nello Studio Ovale quali saranno i prodotti colpiti: prima acciaio e farmaceutici dal primo febbraio, poi microchip, petrolio e gas dal 18 febbraio. Trump ha parlato di dazi anche su “medicine, alluminio e rami”, ma non ha precisato i tempi. Quanto alle eventuali risposte di Canada, Messico e Cina, il presidente americano ha avvertito che “i dazi non sono armi per negoziare”. Poi ha ammesso che la sua decisione potrebbe creare “qualche problema a breve termine” agli Stati Uniti. “Ma gli americani capiranno”.

Immediata la reazione dei vicini canadesi che, nelle parole del premier Justin Trudeau, si sono detti pronti a rispondere con “forza e immediatamente. Non è quello che vogliamo ma, se andrà avanti, agiremo anche noi”.

Ma Trump tira dritto sostenendo che “non c’è niente che Canada, Messico e Cina possano fare” per evitare i dazi. Durante la guerra commerciale scoppiata fra Stati Uniti e Canada nei primi quattro anni alla Casa Bianca di Trump, Ottawa rispose imponendo tariffe sul succo d’arancia della Florida, sul whisky e sul bourbon. La stessa strada potrebbe essere seguita anche in questa occasione.

Canada, Messico e Cina non sono rimasti a guardare. A poche ore dalla firma di Donald Trump sull’ordine esecutivo dei dazi, il premier canadese Justin Trudeau ha annunciato misure di ritorsione del 25% su beni statunitensi per un valore di oltre 100 miliardi di dollari, la presidente messicana Claudia Sheinbaum ha promesso una reazione proporzionata e il ministero del Commercio cinese ha dichiarato che presenterà una causa contro gli Stati Uniti presso l’Organizzazione mondiale del commercio nonché l’adozione di “contromisure corrispondenti”.

E mentre la guerra dei dazi è ormai entrata nel vivo sul fronte nordamericano e quello asiatico, l’Europa nel mezzo si prepara ad affrontarla con una risposta dura.

Il Canada è stato il primo dei tre Paesi colpiti dal tycoon a reagire con una conferenza stampa di Trudeau che ha annunciato un primo giro di dazi al 25% per un valore di 30 miliardi di dollari canadesi, seguito da ulteriori misure per un valore di 125 miliardi nell’arco di settimane. “Certamente non stiamo cercando l’escalation, ma difenderemo il Canada, i canadesi e i posti di lavoro canadesi”, ha assicurato il premier in uscita spiegando che le tasse si applicheranno a beni di uso quotidiano come birra, vino, frutta, verdura, elettrodomestici, legname, plastica e altro. Trudeau ha quindi avvertito che il conflitto commerciale avrà000 ‘conseguenze reali’ per i canadesi ma anche per gli americani, tra cui perdita di posti di lavoro, costi più elevati per cibo e benzina, potenziali chiusure di stabilimenti di assemblaggio di automobili e accesso impedito a nichel, potassio, uranio, acciaio e alluminio canadesi”.

Ottawa, come la Cina, ha inoltre annunciato che farà causa agli Stati Uniti presso l’Organizzazione mondiale del Commercio.

“Respingiamo categoricamente la calunnia della Casa Bianca che accusa il governo messicano di avere alleanze con organizzazioni criminali”, ha scritto la leader su X parlando di prossime “misure doganali” contro Washington e accusando a sua volta i produttori di armi americani di fare affare con “questi gruppi criminali” in Messico. Più moderata la risposta di Pechino, comunque risparmiata da Trump con dazi del ‘solo’ 10%, che ha lasciato aperta una finestra per il dialogo e il compromesso. Intanto il presidente americano ha, alla fine, ammesso quello che gli esperti andavano dicendo da settimane e cioè che le tariffe avranno delle conseguenze dirette sugli americani. “Ci sarà qualche sofferenza? Sì, forse (e forse no!)”, ha scritto su Truth il presidente americani. “Ma renderemo l’America di nuovo grande, e ne varrà la pena”.

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER GRATUITA DI SUPPLY CHAIN ITALY

Attenzione: errori di compilazione
Indirizzo email non valido
Indirizzo email già iscritto
Occorre accettare il consenso
Errore durante l'iscrizione
Iscrizione effettuata
Ultimi Articoli
Interporto Pordenone
Torna a gara il terminal intermodale di Pordenone ora affidato a Hupac
Al via la procedura per aggiuidcare per 3 anni la gestione della struttura, che sarà al centro di importanti opere…
  • Centro Ingrosso
  • Hupac
  • Pordenone
  • terminal intermodale
2
Logistica
23 Maggio 2025
Wcg ALpi Real Estate Vignate
Alpi Real Estate ha ceduto un immobile logistico a est di Milano
Situato a Vignate, il magazzino da 8.500 metri quadrati è stato rilevato da una Sgr
  • ALpi Real Estate
  • Wcg
  • World Capital group
1
Logistica
23 Maggio 2025
LIUC I-LOg convegno AI
Dati accurati più che costi ridotti: cosa chiedono le aziende italiane della logistica alla IA
L’ambito del Sales Forecasting e demand planning è quello che sta attirando il maggior interesse (43%)
  • Ai
  • Fabrizio Dallari
  • I-Log
  • IA
  • intelligenza artificiale
  • Liuc
3
Logistica
22 Maggio 2025
Mercitalia Forwardis Hexafret
Mercitalia attiva un traffico di cereali per Forwardis
La casa di spedizioni francese ha anche stabilito una presenza in Italia
  • cereali
  • Hexafret
  • Mercitalia
  • Sncf
1
Trasporti
22 Maggio 2025
Treno Foggia Interporto Pd Cfi Lkw Walter
F2i dà il via a un polo della logistica delle rinfuse
Il gestore di fondi integra le due controllate Fhp, che controlla quattro terminal portuali, e Cfi (Compagnia Ferroviaria Italiana)
  • CFi
  • Fhp
  • polo logistica rinfuse
1
Logistica
22 Maggio 2025
Il giornale online del made in Italy che si muove
  • Logistica
  • Trasporti
  • Interviste
  • Immobiliare
  • Economia
  • Ricerche & Studi
  • Politica
  • Servizi & Fornitori

© SUPPLY CHAIN ITALY (Riproduzione riservata – All rights reserved)
Testata edita da Alocin Media Srl
Direttore responsabile: Nicola Capuzzo

  • Informativa Cookie
  • Informativa Privacy
  • P. IVA: 02499470991
Credits: Edinet s.r.l. - Pietra Ligure (SV)
enit