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Baumgartner (Anita): “Il futuro che vorrei per l’autotrasporto”
Innovazione, digitalizzazione della filiera, sostenibilità ambientale e nuovi carburanti, lavoro e mestiere di autista sono stati i temi al centro dell’Assemblea annuale dell’Associazione dell’autotrasporto merci aderente a Confindustria andata in scena a Napoli. Orgoglio per il ruolo svolto durante il lockdown imposto dalla pandemia da Coronavirus e rivendicazione della centralità del trasporto e della logistica […]
Innovazione, digitalizzazione della filiera, sostenibilità ambientale e nuovi carburanti, lavoro e mestiere di autista sono stati i temi al centro dell’Assemblea annuale dell’Associazione dell’autotrasporto merci aderente a Confindustria andata in scena a Napoli.
Orgoglio per il ruolo svolto durante il lockdown imposto dalla pandemia da Coronavirus e
rivendicazione della centralità del trasporto e della logistica nella ripartenza del Paese, nel mondo nuovo che si va delineando, il passato recente come tappa su cui costruire il futuro: questo il messaggio principale che Anita ha lanciato. Centralità declinata via via su innovazione, digitalizzazione della filiera, sostenibilità ambientale e nuovi carburanti, costo del lavoro da abbassare e il ‘nuovo’ mestiere di autista.
“È chiaro a tutti che offriamo al Paese servizi di interesse pubblico” ha detto nella sua relazione il presidente Thomas Baumgartner. Chiediamo quindi che venga riconosciuto il ruolo essenziale che ricopriamo, non solo per il funzionamento del sistema economico ma per l’intero sistema sociale del Paese. Occorre adottare una visione strategica a 360° del settore”. Per questo Baumgartner ha chiesto “pari trattamento per la mobilità delle merci e la mobilità delle persone”. Serve “un salto culturale collettivo”, da tradurre nella rimozione degli ostacoli ai passaggi dei valichi alpini, nella riforma del calendario dei divieti di circolazione e nella possibilità di revisione dei mezzi commerciali nelle officine private. “Abbiamo bisogno di uno Stato che rimuova le condizioni strutturali di svantaggio risolvendo vecchi problemi con risposte nuove” ha detto il numero uno di Fercam.
Venendo al tema della sostenibilità ambientale il presidente di Anita ha insistito sul fatto che il 70% delle emissioni inquinanti e della congestione stradale è dovuto al traffico delle persone: “Il trasporto delle merci negli ultimi vent’anni ha fatto moltissimo per ridurre il suo impatto sull’ambiente e continuerà a farlo anche in futuro, come ci chiede l’Europa”. E per il futuro oltre che continuare a lavorare per il trasferimento modale, Anita propone per il trasporto pesante di puntare sui veicoli elettrici per le percorrenze brevi, anche nella city logistics, e sull’idrogeno green, quindi prodotto da fonti rinnovabili, per i viaggi di lungo raggio, sostenendo l’utilizzo di Gnl, il gas naturale liquido, nella fase di transizione. La modernizzazione in chiave digitale è premessa per la sostenibilità ambientale: innovazione e digitalizzazione delle imprese, in particolare le piccole e medie, e dei processi, oltre che delle infrastrutture con le smart road, e dei veicoli, con la guida autonoma e il platooning, sono la strada maestra che anche il trasporto e la logistica indicano: “Chiediamo che il Governo rimuova ogni limitazione di accesso ai finanziamenti per la trasformazione digitale per le imprese che, da Codice Ateco, svolgono in via primaria il trasporto su strada” ha aggiunto Baumgartner. “E che si autorizzi finalmente la lettera di vettura elettronica, la eCRM, per semplificare i flussi di informazione tra gli attori della filiera”. Insieme alla sperimentazione di autoarticolati fino a 18 metri e combinazioni modulari fino a 25 metri di lunghezza.
Il vertice di Anita si è poi soffermato sulla necessità di aumentare la competitività del settore, irrobustendo il tessuto delle piccole e medie imprese, senza ignorare le esigenze di quelle più complesse e strutturate che trainano il settore: “Come negli altri settori strategici anche nel nostro occorrono dei veri campioni nazionali”. Competitività che il Governo è chiamato a sostenere con gli investimenti per il rinnovo delle flotte, gli incentivi per il Ferrobonus e il Marebonus e gli interventi per ridurre il cuneo fiscale e previdenziale del costo del lavoro.
Questa la conclusione di Baumgartner: “Il futuro nel mondo nuovo che noi immaginiamo, nel quale continueremo a essere protagonisti dovrà viaggiare su infrastrutture moderne e libere dalla congestione, con le merci che si spostano su veicoli con più capacità di carico e integrati con le diverse modalità di trasporto, generando flussi di informazioni digitali tra tutti gli attori della catena logistica e con documenti di trasporto digitali. Un Mondo Nuovo in cui logistica e trasporto saranno protagonisti della ripresa e dello sviluppo economico”.