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Per ora la Sardegna è destinata a rimanere senza un terminal container

Si è concluso, con esito negativo, l’iter della proposta di Pifim Company Ltd per l’assentimento, in concessione demaniale marittima, del terminal contenitori del porto canale di Cagliari. Lo ha reso noto l’Autorità di sistema portuale del Mar di Sardegna spiegando che il presidente Massimo Deiana ha firmato il provvedimento di rigetto definitivo della domanda presentata […]

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4 Febbraio 2021
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Si è concluso, con esito negativo, l’iter della proposta di Pifim Company Ltd per l’assentimento, in concessione demaniale marittima, del terminal contenitori del porto canale di Cagliari. Lo ha reso noto l’Autorità di sistema portuale del Mar di Sardegna spiegando che il presidente Massimo Deiana ha firmato il provvedimento di rigetto definitivo della domanda presentata dalla società di diritto inglese il 28 agosto 2020.

“Nonostante l’articolato preavviso di rigetto notificato alla stessa Private Limited Company lo scorso 23 novembre, solo alcuni dei requisiti puntualmente evidenziati sono stati soddisfatti con successiva integrazione documentale che, però, non ha colmato le restanti e non superabili lacune di carattere amministrativo, finanziario, operativo e tecnico” spiega la port authority. “La permanenza di tali carenze ha costretto, di conseguenza, l’AdSP a chiudere in maniera definitivamente negativa l’iter istruttorio. Decisione sofferta che lo stesso presidente, Massimo Deiana, ha comunicato alle organizzazioni sindacali nel
corso di una riunione immediatamente successiva alla notifica dell’atto alla società inglese”.

Nei mesi scorsi Confindustria Sardegna Meridionale aveva inviato una nota al presidente della Autorità di Sistema Portuale del Mar di Sardegna Massimo Deiana per esprimere “la fortissima preoccupazione del mondo produttivo locale per l’oramai lungo periodo trascorso dalla decadenza della concessione” di Cagliari International Container Terminal.

La port authority oggi, durante l’incontro con le sigle sindacali volto a informarle del nuovo scenario, ha confermato l’impegno a proseguire e ad intensificare l’attività di ricerca di potenziali soggetti candidati al rilancio del transhipment sul Porto Canale, avviata nel dicembre 2019 con la pubblicazione della call internazionale e prorogata, per ben tre volte, anche a seguito di esplicite richieste di operatori interessati. Dunque l’ente sembra intenzionato a proseguire sulla strada del trasbordo container mentre nulla viene specificato sull’istanza di concessione avanzata dal Gruppo Grendi per creare un piccolo terminal container per servire i traffici in import – export.

“Nonostante l’impegno profuso e l’innegabile spirito di collaborazione e buona fede dimostrati dall’Ente – spiega Massimo Deiana, Presidente dell’AdSP del Mare di Sardegna – la società proponente ha rifiutato di presentare l’ulteriore adeguata documentazione che comprovasse alcuni dei fondamentali e imprescindibili requisiti richiesti dalla Legge italiana, dal Regolamento sulle concessioni demaniali dell’Ente e dalla call internazionale. Per tali ragioni e con profondo rammarico, questa mattina non abbiamo potuto che rigettare definitivamente la proposta presentata lo scorso 28 agosto”.

Deiana conclude dicendo: “Ora guardiamo avanti. La situazione contingente ci spinge a proseguire celermente, e con maggiore intensità, nelle interlocuzioni con altri potenziali soggetti interessati al rilancio del transhipment nel porto canale. Una partita che intendiamo giocare con la consueta convinzione, supportati dalla certezza del potenziale dello scalo e avvertendo tutta la responsabilità nei confronti di centinaia di lavoratori che aspirano ad una risposta chiara e concreta per il loro futuro”.

Lecito a questo punto attendersi che il Gruppo Grendi vada invece in pressing sull’authority per ottenere una risposta positiva all’istanza di concessione presentata nell’autunno del 2019. L’amministratore delegato di Grendi Trasporti Marittimi a SHIPPING ITALY ha confermato: “Chiederemo all’AdSP di processare e pubblicare la nostra istanza”.

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