Veicoli rimorchiati: giugno sopra il 2019 (+15,2%) ma preoccupa la carenza di materie prime e componenti
Anche se nel complesso il primo semestre si è chiuso con un disavanzo del 10% sui risultati del 2019, giugno offre un deciso segnale di speranza per il mercato dei veicoli rimorchiati. Lo evidenzia Unrae (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri), che per il mese, sulla base di dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture […]
Anche se nel complesso il primo semestre si è chiuso con un disavanzo del 10% sui risultati del 2019, giugno offre un deciso segnale di speranza per il mercato dei veicoli rimorchiati. Lo evidenzia Unrae (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri), che per il mese, sulla base di dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims) parla di un totale di 1.220 rimorchi e semirimorchi con massa totale a terra superiore alle 3,5 tonnellate, ovvero il 15,2% in più rispetto al giugno 2019.
“I dati relativi alle domande di finanziamento per il 2021 – ha commentato Paolo A. Starace, Presidente della Sezione Veicoli Industriali dell’associazione – indicano del resto l’esaurimento delle risorse anche per la categoria dei rimorchiati, confermando l’interesse della domanda a rinnovare un parco obsoleto e pericoloso, se opportunamente stimolata”. Motivo per cui Unrae è tornata a chiedere che i provvedimenti attuativi per rendere disponibili i fondi destinati all’autotrasporto per i prossimi anni siano “emanati nel più breve tempo possibile, prima del periodo estivo”.
Parallelamente alle preoccupazioni per una domanda ancora troppo bassa, ce ne sono però anche altre dal lato dell’offerta, in particolare la penuria di materie prime e componenti, che rendono difficile garantire l’evasione degli ordini in tempi ragionevoli. Su questo fronte, la richiesta dell’associazione alle istituzioni è che possano essere riviste le scadenze per la rendicontazione delle operazioni necessarie per procedere ai rimborsi, “in modo da tenere conto delle attuali difficoltà”.
“Si tratta di un problema molto serio – ha concluso Starace – che sta stressando notevolmente la filiera automotive. Già oggi si assiste ad una lievitazione dei prezzi che probabilmente continueranno ad aumentare anche nei prossimi mesi. In quest’ottica potrebbe quindi risultare interessante l’ipotesi di privilegiare lo strumento fiscale per sostenere il rinnovo del parco, incentivando la rottamazione dei veicoli più vecchi, meno sicuri e meno performanti in termini di sostenibilità complessiva”.
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