La rotta indicata da Aponte (Msc) per la logistica e gli interporti in Italia
Gianluigi Aponte, fondatore e presidente di Mediterranean Shipping Company (Msc), seconda (prossima a diventare prima) società armatoriale al mondo nel trasporto marittimo di container, in un’intervista al Corriere della Sera ha parlato delle sue idee per le attività di logistica retroportuale in Italia. Il gruppo, attivo anche nei terminal portuali (attraverso la controllata Terminal Investment […]
Gianluigi Aponte, fondatore e presidente di Mediterranean Shipping Company (Msc), seconda (prossima a diventare prima) società armatoriale al mondo nel trasporto marittimo di container, in un’intervista al Corriere della Sera ha parlato delle sue idee per le attività di logistica retroportuale in Italia. Il gruppo, attivo anche nei terminal portuali (attraverso la controllata Terminal Investment Ltd e a subholding italiana Marinvest), nelle ferrovie (con l’impresa Medway Italia) e nei trasporti terrestri (tramite Medlog Italia), in Italia garantisce occupazione a circa 15mila persone.
“Lavoriamo in tutti i continenti e in ogni Paese c’è un modo differente di concepire il rapporto fra gli imprenditori e lo Stato. In Italia, ad esempio, non c’è un dialogo stretto, eppure c è molto da fare nel nostro settore perché cooperando potrebbero nascere grandi opportunità economiche che si tradurrebbero in migliaia di posti di lavoro e stipendi. Specialmente nella logistica dove, però, servono infrastrutture all’avanguardia e al passo con gli altri Stati” ha detto il comandante originario di Sorrento. “Bisogna sviluppare di più – ha aggiunto – una rete di interporti, collegati via ferrovia e localizzati ogni 150 chilometri dalla destinazione finale delle merci. Così (i carichi, ndr) viaggerebbero su gomma solo per tragitti brevi mentre le lunghe percorrenze verrebbero effettuate da treni”. I benefici sarebbero la riduzione del “traffico nelle autostrade, si inquinerebbe di meno e si decongestionerebbero i porti più grandi che sono saturi e non ci sono più spazi dove creare terminal”.
Per dare ossigeno alle banchine sempre più congestionate secondo il numero uno di Msc serve “creare degli inland terminal intermodali”, come quello che il gruppo ha in progetto di realizzare in provincia di Bergamo, a Cortenuova. Qui le merci verrebbero ricevute via ferrovia, stoccate e rese disponibili per essere redistribuite verso le destinazioni finali: “Non è una novità – ha proseguito – perché è un sistema applicato con successo dalle società olandesi in Sud Africa dove le merci arrivano via mare, vanno direttamente sotto dogana e poi, dai porti interni, sono distribuite su gomma per l’ultimo miglio».
Secondo il punto di vista di Aponte “è questo il concetto della logistica del futuro ed è un imperativo a cui nessuno Stato può permettersi di farsi sfuggire. Siamo pronti a investire ma la politica deve stare al nostro fianco e aiutarci ad ammodernare il nostro comparto”.
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