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“Il Nord Est può essere la piattaforma logistica degli scambi di ortofrutta con la Cina”

“Creare un hub logistico nel Nord-Est per il mercato con la Cina”: lo ha proposto il presidente di Macfrut Renzo Piraccini nel corso del cosiddetto China Day, giornata interamente dedicata al tema degli scambi con il colosso orientale nel corso della fiera dell’ortofrutta in programma da oggi fino al 9 settembre. “La Cina è una […]

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7 Settembre 2021
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“Creare un hub logistico nel Nord-Est per il mercato con la Cina”: lo ha proposto il presidente di Macfrut Renzo Piraccini nel corso del cosiddetto China Day, giornata interamente dedicata al tema degli scambi con il colosso orientale nel corso della fiera dell’ortofrutta in programma da oggi fino al 9 settembre.

“La Cina è una potenzialità come enorme mercato di consumo e come produttore” ha esordito Piraccini, evidenziando la volontà della fiera di favorire lo scambio tra imprese italiane e cinesi. Secondo il numero uno della manifestazione, la Penisola e in particolare il Nord Est potrebbero avere il ruolo di “piattaforma per le merci deperibili cinesi destinate al Centro ed Est Europa”, così come viceversa quello di “hub strategico per le merci europee destinate in Cina attraverso il canale di Suez”.
Il nodo da sciogliere però è quello dei trasporti via mare perché ad oggi i collegamenti tra Italia e Cina “sono più lunghi di 5-7 giorni rispetto a quelli della Spagna dal porto di Algeciras, e questo ci penalizza”.
Perni di questo progetto potrebbero essere il porto di Ravenna e il mercato ortofrutticolo di Padova (Maap). Intervenuto all’incontro Daniele Rossi, presidente della port authority ravennate, ha sottolineato come lo scalo abbia relazioni con la Cina da molti anni e che “alcune aziende cinesi sono insediate da noi con strutture e persone”. Ravenna – ha aggiunto Rossi – “è il porto riferimento del Centro Nord Italia per l’agroalimentare e sta affrontando un piano di espansione per ammodernare gli impianti, realizzare nuove banchine e approfondire i fondali fino a 14,5 metri” ha ricordato, riferendosi al progetto dell'”hub portuale” che a suo dire renderà lo scalo lo snodo commerciale “più importante dell’Adriatico, punto di riferimento per la Cina”.

Fiducioso nel progetto anche Maurizio Saia, presidente del Maap che ha sottolineato come il mercato di Padova sia il primo in Italia “per import/export con i paesi dell’Est, Sudafrica, Sudamerica”, con un fatturato di 400 milioni, cifra che ha subito una flessione per l’interruzione dei rapporti con la Russia compensata però dall’ampliato con Nord ed Est Europa e Balcani. “La nostra posizione geografica è importante”, ha aggiunto Saia, spiegando di avere investito per soddisfare le “richieste da Spagna e Sud Italia di avere in affitto capannoni frigo”.

A dare qualche numero sull’entità dello scambio attuale tra Italia e Cina, nonché su come questo possa svilupparsi, è stato innanzitutto Giampaolo Bruno, direttore di Ice-Agenzia a Pechino che ha citato alcuni dati: “Nel 2020 la Cina è stato il quinto esportatore mondiale di frutta per un valore di 16,7 miliardi dollari, di cui quasi il 5% verso i Paesi UE. A livello globale è stato il terzo importatore per 14 miliardi di dollari, meno dell’1% dai Paesi UE. Nei primi 7 mesi 2021 le esportazioni cinesi sono cresciute del 4%, le importazioni del +33,8%”. In particolare le importazioni “sono in rapido aumento per la crescita economica del Paese che ha portato a un innalzamento del reddito delle famiglie e il consolidamento di una classe media”, fenomeno che potrebbe incrociare l’offerta italiana.

Come evidenziato da Ma Hongtao, direttore generale dell’Agricultural Trade Promotion Center (ente di promozione del Ministero dell’Agricoltura): “Il commercio di ortofrutta tra Cina e Italia malgrado la pandemia è cresciuto +1,2%, per arrivare a quasi 1,3 miliardi di dollari. Il commercio bilaterale di frutta ha raggiunto 200 milioni di dollari, quello di verdura quasi 50milioni di dollari”. Tre le proposte lanciate da Hongtao per favorire gli scambi: “La prima, lavoriamo insieme per sviluppare la linea ferroviaria Cina-Europe Railway Express per un incremento della logistica per i prodotti della catena del freddo per scambi reciproci. In secondo luogo, liberiamo il potenziale dell’economia digitale per la cooperazione reciproca. Infine, terza proposta, coltiviamo insieme nuovi vantaggi attraverso il commercio di servizi nel mondo agricolo”.

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