Export a 18 miliardi (+20,6%) per il comparto legno arredo italiano nel 2021
Anche il comparto italiano del legno-arredo, alle prese con la carenza di materia prima indotta tra le altre cose dallo scoppiare del conflitto, si trova a considerare sempre più seriamente il reshoring, che nel suo caso si concretizzerebbe nel rivolgersi in maniera maggiore alla filiera italiana del bosco e delle segherie. Il tema è stato […]

Anche il comparto italiano del legno-arredo, alle prese con la carenza di materia prima indotta tra le altre cose dallo scoppiare del conflitto, si trova a considerare sempre più seriamente il reshoring, che nel suo caso si concretizzerebbe nel rivolgersi in maniera maggiore alla filiera italiana del bosco e delle segherie.
Il tema è stato affrontato da FederLegno Arredo in occasione del bilancio dell’andamento del settore nel corso del 2021. Un anno – evidenzia l’associazione – “da incorniciare” dato che il fatturato della produzione ha toccato i 49,3 miliardi di euro (+25,5% sul 2020 e +14% sul 2019).
Importante è stato il contributo delle esportazioni, pari al 37% del totale per un valore di oltre 18 miliardi di euro, (+20,6% sul 2020 e +7,3% sul 2019), anche se appunto ora il comparto teme per gli effetti della guerra in Ucraina, dato che dai territori interessati “direttamente o indirettamente” dal conflitto proviene gran parte del legno utilizzato per la produzione, per un valore di 200 milioni di euro all’anno.
“Basti pensare – ha commentato il presidente dell’associazione Claudio Feltrin – che con l’ultimo pacchetto di sanzioni europee verso la Russia è vietato acquistare, importare o trasferire nell’Unione, direttamente o indirettamente, se sono originari della Russia o sono esportati dalla Russia, legno, carbone di legna e lavori di legno di qualsiasi specie legnosa, sia essa di latifoglie che di conifere (quindi non solo betulla). In altre parole tutto”.
Da qui secondo Feltrin la necessità di “diventare più autonomi mettendo da subito in atto le azioni necessarie per il raggiungimento degli obiettivi previsti dalla Strategia forestale nazionale basata su una gestione rispettosa dell’ambiente, sullo sviluppo della filiera italiana del bosco e delle nostre segherie”. Secondo il presidente di FederLegno Arredo la carenza di materia prima sta “mettendo a rischio il nostro settore e la sua concorrenzialità”, a vantaggio ad esempio di Cina e Turchia.
Tornando all’andamento del 2021 e in particolare all’export, l’analisi evidenzia come l’Europa sia ancora il bacino più importante per il legno-arredo.
La Francia, con un valore di poco meno di 3 miliardi di euro (13,3% sul 2019 e un +24,3% sul 2020), è il primo paese di esportazione con il 16,3% dell’export totale. La Germania si conferma il secondo mercato (11,4%) per oltre 2 miliardi di euro (+13,8% rispetto al 2020 e dell’11,8% sul 2019). Al terzo posto, come dal 2017 a questa parte, gli Stati Uniti, per un valore di 1,9 miliardi di euro e una quota che nel 2021 supera il 10%. Mediamente l’incremento dell’export è del +33,8% rispetto al 2020 e +26,2% rispetto al 2019. Il Regno Unito si triva al quarto posto con 1,3 miliardi di euro (+22,9% sul 2020, ma un andamento ancora negativo rispetto al 2019, -1,5%). La Svizzera è infine il quinto mercato di riferimento (811 milioni di euro esportati) con una crescita del 16,8% sul 2020 e del 7,7% sul 2019. Relativamente alla Cina, a eccezione di una flessione nel 2020 (-10,8% sul 2019) prosegue la crescita costante: nel 2021 le esportazioni hanno raggiunto i 680 milioni di euro (+22,7% sul 2020 e del 9,4% sul 2019.
FederLegno Arredo ha posto l’attenzione infine sul ruolo di Russia, Ucraina e Bielorussia come mercati di esportazione. Con i suoi 462 milioni di euro, nel 2021 Mosca era al nono per valore (+12,7% sul 2020, ma ancora in flessione sul 2019, -4,5%). Al riguardo l’associazione rileva anche come dal 2014 le esportazioni dirette nel paese siano diminuite, ma sia di contro aumentato il volume di affari con la clientela russa nei diversi Paesi del mondo, in cui sono presenti proprietà e importanti investimenti.
L’export verso l’Ucraina (27esimo mercato per il comparto legno-arredo italiano) era invece pari a 126,9 milioni, mentre quello in direzione della Bielorussia ha avuto un valore di 7,6 milioni.