Al via nel 2024 la realizzazione del terminal merci Teralp di Brescia
Con la firma del protocollo di intesa che ha definito i dettagli delle opere pubbliche di mitigazione e compensazione – arrivata nei giorni scorsi – manca ora solo il permesso a costruire (atteso comunque per la prossima primavera) perché possa partire a Brescia il progetto per la costruzione del nuovo terminal merci Teralp. I lavori, […]

Con la firma del protocollo di intesa che ha definito i dettagli delle opere pubbliche di mitigazione e compensazione – arrivata nei giorni scorsi – manca ora solo il permesso a costruire (atteso comunque per la prossima primavera) perché possa partire a Brescia il progetto per la costruzione del nuovo terminal merci Teralp. I lavori, secondo i piani, prenderanno il via nel 2024 per concludersi nel 2026.
Il terminal sorgerà nella zona ovest del capoluogo lombardo e sarà dotato di un impianto di trasbordo con 5 binari lunghi 750 metri, 5 corsie di sosta temporanea delle Uti (Unità di Trasbordo Intermodale quali container e casse mobili), 3 ulteriori binari di supporto, 3 gru a portale elettriche correnti su rotaie, parcheggi per semirimorchi, nonché uffici operativi, servizi per i dipendenti e magazzino per pezzi di ricambio e piccole manutenzioni.
Grazie all’accordo siglato nei giorni scorsi tra Fs e il Comune, è stato inoltre definito come alle opere di compensazione saranno destinati 100 mila metri quadrati e un investimento di 60 milioni di euro. In particolare verrà migliorata la mobilità attorno al terminal sia verso la città che in direzione extraurbana (intervento da 4,5 milioni), con Mercitalia Logistics che cederà un’area di 30 mila metri quadri, mentre ulteriori 10 mila metri quadri saranno destinati a verde pubblico.
Il progetto del nuovo terminal di Brescia è uno dei tre su cui si concentra l’attività di Teralp, società di Fs partecipata da Hupac, insieme a quelli di Milano smistamento (il cui primo lotto è in arrivo nel 2025) e quello di Piacenza, che sarà funzionante entro il 2024. A regime, ricorda una nota di Fs, le tre infrastrutture permetteranno di gestire un volume di traffico di circa 800mila unità di trasporto intermodali (Uti) all’anno.
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