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A maggio sale l’export ma torna a calare l’import italiano

Nei primi cinque mesi del 2023 le esportazioni registrano però una crescita tendenziale del 4,8%, cui contribuisce in particolare l’aumento delle vendite di macchinari e apparecchi n.c.a. (+12,3%), articoli farmaceutici, chimico-medicali e botanici (+17,8%), autoveicoli (+22,8%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+9,3%)

di Redazione SUPPLY CHAIN ITALY
19 Luglio 2023
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Le esportazioni italiane tornano su un sentiero positivo di crescita su base annua, anche se nell’ultimo mese rilevato (maggio), si è registrato un calo dello 0,3%. Lo rivelano gli ultimi dati forniti dall’ISTAT.

A maggio di quest’anno l’export registra un calo congiunturale contenuto, pari al -0,3%, che riguarda la sola area Ue (-1,7%), mentre le esportazioni verso l’area extra Ue sono in aumento (+1,2%). Tale diminuzione è dovuta in particolare alle minori vendite di beni strumentali.

Nel trimestre marzo-maggio 2023, rispetto al precedente, l’export si riduce del 3,3%.

Nei primi cinque mesi del 2023 le esportazioni registrano però una crescita tendenziale del 4,8%, cui contribuisce in particolare l’aumento delle vendite di macchinari e apparecchi n.c.a. – non classificati alteove (+12,3%), articoli farmaceutici, chimico-medicali e botanici (+17,8%), autoveicoli (+22,8%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+9,3%).

Dopo la battuta di arresto di aprile, l’export torna a crescere su base annua dello 0,9% in termini monetari (era -5,3% ad aprile) mentre segna una contrazione in volume (-3,6%). La crescita dell’export in valore è trainata dalle vendite sui mercati extra Ue, che fanno segnare un aumento del 4%, mentre si registra una riduzione del -1,9% per l’area Ue.

Tra i settori che contribuiscono maggiormente all’aumento tendenziale dell’export si segnalano: mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (+24,2%), articoli farmaceutici, chimico-medicali e botanici (+18,5%), autoveicoli (+23,5%) e macchinari e apparecchi n.c.a. (+6,0%). Diminuiscono su base annua le esportazioni di prodotti della raffinazione (-43,0%), metalli e prodotti in metallo (-12,6%) e prodotti chimici (-9,3%).

Su base annua, i paesi che forniscono i maggiori contributi alla crescita dell’export nazionale sono: paesi OPEC (+28,8%), Svizzera (+9,0%), Cina (+14,9%) e Turchia (+13,5%). Per contro, si riducono le esportazioni verso Stati Uniti (-5,8%), Germania (-4,2%) e Belgio (-12,1%).

L’import, invece, dopo l’aumento di aprile, torna a diminuire su base mensile (-3%), a causa soprattutto della riduzione degli acquisti di energia.

Nel trimestre marzo-maggio 2023, rispetto al precedente, l’import si riduce del 5,9%.

Su base annua, l’import segna per il terzo mese consecutivo una flessione tendenziale del 7,6% in valore, molto più marcata per l’area extra Ue (-13,8%) rispetto a quella Ue (-2,1%); in volume è pressoché stazionario (+0,1%). Questo decremento è spiegato per quasi due terzi dalla caduta degli acquisti di gas naturale e petrolio greggio da Russia e paesi Opec.

La stima del saldo commerciale a maggio 2023 è pari a +4.711 milioni di euro (era -62 milioni a maggio 2022). Nei primi cinque mesi dell’anno, il saldo commerciale è positivo per 10,6 miliardi (era -12,5 miliardi nello stesso periodo del 2022).

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