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Economia

In rallentamento l’export dei distretti dell’Emilia Romagna nel secondo trimestre (+3,3%)

Ancora ottima nella prima metà dell’anno la performance dell’ortofrutta (+17%), mentre le piastrelle di Sassuolo perdono il 13,2%

di Redazione SUPPLY CHAIN ITALY
7 Novembre 2023
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Porto Ravenna Terminal Container

Rallenta, ma resta positivo, l’andamento dell’export dei distretti industriali dell’Emilia Romagna nel secondo trimestre dell’anno. L’ultimo report del monitor di Intesa San Paolo indica per il periodo una crescita del 3,3% (dopo l’ottimo +11,8% del primo trimestre), la dodicesima consecutiva secondo le rilevazioni dell’istituto.
Complessivamente, nella prima metà dell’anno le esportazioni sono state pari a 11,3 miliardi di euro (+7,3%), mentre a risultare in progressione sono 13 distretti su 19.

L’analisi rileva innanzitutto una performance positiva nel semestre per tutti i distretti della meccanica, guidati dalle Macchine agricole di Reggio Emilia e Modena (+177 milioni di euro, +52,4%), spinte dalle vendite in Francia più che raddoppiate, nonché dal balzo di flussi verso la Turchia. Cresce anche la Food machinery di Parma (+169 milioni, +26,4%), grazie al massiccio aumento delle vendite verso Stati Uniti, Francia, Germania e Messico (primi quattro mercati di riferimento) e a un balzo dell’export verso l’Egitto. In questo comparto risulta poi ottimo l’andamento delle Macchine per l’imballaggio di Bologna (+296 milioni, +24,8%), grazie al successo negli Stati Uniti e dal buon andamento in Francia, Regno Unito, Belgio, Polonia, India, Repubblica Ceca e Irlanda. Buono l’andamento anche per i Ciclomotori di Bologna (+74 milioni, +17,9%) nonostante il calo nel secondo trimestre (-0,8%), grazie al traino di Stati Uniti (+31,1%), Germania (+34,1%), Francia (+24%) Regno Unito (+29,6%) e a un balzo di vendite in Argentina. Aumentano poi le esportazioni del distretto delle Macchine per il legno di Rimini (+36 milioni, +14,4%), grazie a Stati Uniti, Polonia, Spagna, Canada, Belgio, Portogallo e Turchia. Le vendite estere delle Macchine utensili di Piacenza (+8 milioni, +10,2%) sono spinte dall’espansione in Francia e Germania. Bene infine la Meccatronica di Reggio Emilia (+218 milioni, +9,2%) grazie a Stati Uniti (+10,3%), Germania (+20,4%) Francia (+15,4%) ed ai risultati positivi ottenuti in Turchia.

Nell’agro-alimentare ottengono risultati positivi quattro distretti su sette. Tra loro, a conseguire la maggiore crescita è l’Alimentare di Parma, che chiude il periodo con un aumento di 120 milioni di euro, pari a +16,4%, ottenuto grazie alle vendite in Germania, Francia, Regno Unito e Australia.
A colpire è però soprattutto l’ottima performance, nonostante l’alluvione dello scorso maggio, dell’Ortofrutta romagnola (+50 milioni, +17%), sostenuta da Germania (principale mercato che vale il 36,5% delle vendite estere), Paesi Bassi, Francia e Spagna. Il distretto chiude in particolare il secondo trimestre con un ottimo +15,3% (ma le province di Ravenna e Forlì-Cesena crescono solo del 4,5%), grazie allo svuotamento dei magazzini della merce già raccolta. Per gli analisti gli effetti concreti del disastro potranno si vedranno nel terzo e quarto trimestre, quando si capirà quale è stato l’impatto sulla frutta estiva.
Nel comparto crescono poi Salumi del Modenese (+30 milioni, + 7,4%) trainati da Francia, Danimarca, e quelli di Parma (+33 milioni, +15,4%), che crescono grazie a Francia, Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Paesi Bassi e Spagna. Perdono quota invece i Salumi di Reggio Emilia (-6 milioni, -4,8%), che però hanno vissuto una ripresa nel secondo trimestre (+4,1%), penalizzati dal drastico calo delle vendite nella maggior parte dei principali mercati di sbocco, in primis Paesi Bassi, Germania, Brasile e Spagna.
Negativo anche l’andamento dei distretti del Lattiero-caseario. Quello parmense cala (-5,3%), a causa della contrazione delle vendite negli Usa (-22,1%), primo mercato di sbocco del distretto, e in Canada. Quello di Reggio Emilia rimane sostanzialmente stabile (-0,1%), dato che i declini diffusi (ma più marcati in Paesi Bassi e Australia) sono compensati dall’ottimo andamento di Regno Unito, Stati Uniti e Spagna.

Risultano poi invece entrambi in calo i distretti del sistema casa, con le Piastrelle di Sassuolo che perdono 318 milioni (-13,2%) per i cali delle vendite nei quattro mercati di riferimento (Francia, Germania, Stati Uniti e Belgio), non compensate dal balzo di vendite in Algeria. I Mobili imbottiti di Forlì, invece, (-13 milioni, -6,3%) hanno risentito del calo in Cina, negli Stati Uniti e in Corea del Sud, non compensato dal risultato positivo ottenuto in Francia.

L’Abbigliamento di Rimini ha aumentato l’export di +12 milioni di euro (+4,9%), grazie alle vendite in Russia (principale mercato), in Kazakistan e nelle Filippine, così come il distretto delle Calzature di San Mauro Pascoli, che ha mostrato un dato positivo seppur contenuto (+1 milioni, +0,6%), sostenuto dalla crescita in Russia, Hong Kong, Emirati Arabi Uniti e Turchia, che hanno compensato le perdite negli Usa.
In calo invece la Maglieria e abbigliamento di Carpi, (-108 milioni, -34,4%), per l’andamento negativo in Germania, Spagna, Polonia, Stati Uniti, Belgio, Irlanda, Austria, Corea del Sud e Svezia.

Nel complesso, infine, i poli tecnologici dell’Emilia-Romagna chiudono il semestre con export in aumento di 78 milioni, registrando un aumento tendenziale del 10,6%. Le esportazioni sono aumentate di 29 milioni di euro per il Polo ICT dell’Emilia-Romagna (+8,6%), grazie agli incrementi di Stati Uniti, Germania, Francia e Repubblica Ceca. Il Biomedicale di Mirandola cresce di 56 milioni di euro (+24,6%), grazie ai buoni risultati in Germania, Stati Uniti, Belgio, Svizzera, Svezia, Messico, Canada e Australia. Il Biomedicale di Bologna arretra invece di 7 milioni di euro (-3,6%).

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