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Pubblicata un’indagine condotta da Sanilog per lo sviluppo della sanità integrativa nella logistica

Fra gli obiettivi del convegno organizzato a Roma la promozione del passaggio ad una logica di prevenzione, educazione sanitaria e stili di vita più consapevoli

di REDAZIONE SUPPLY CHAIN ITALY
10 Novembre 2023
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I risultati di un’indagine sugli iscritti di Sanilog, fondo integrativo del Servizio Sanitario Nazionale per il personale dipendente del settore logistica, trasporto merci e spedizione sono stati presentati nel corso del convegno organizzato dal fondo stesso “Priorità Salute. Il welfare sanitario integrativo della filiera logistica italiana” che si è tenuto a Roma.

L’analisi è stata condotta su 280 mila iscritti a Sanilog, quinto fondo integrativo per numero di affiliati, che rappresentano oltre 10 mila aziende aderenti e in pratica l’intera filiera logistica del Paese, al fine di confrontarsi sull’importanza di promuovere la cultura della prevenzione e dell’adozione di stili di vita corretti e sulla necessità di raggiungere una maggiore coesione di intenti tra i fondi sanitari integrativi attivi nel Paese.

In sintesi dall’analisi è emerso che rispetto alle aree di residenza dei lavoratori e alle sedi delle aziende, la Lombardia è la regione con la più alta concentrazione (rispettivamente 28,7% e 30% del totale), seguita dall’Emilia-Romagna (12,7% e 10,3%) e dal Veneto (12,3% e 9,8%) mentre le regioni del Sud rappresentano complessivamente solo l’11% delle aree di residenza dei lavoratori e il 12% delle sedi delle aziende operanti nella filiera logistica. Otto lavoratori su dieci della filiera logistica siano uomini mentre, per quanto riguarda l’età, le fasce più rappresentate sono quelle 41-50 (28,6%), 51-60 (25,9%) e 31-40 (24%). Infine, il 69% degli iscritti è nato in Italia. Nel restante 31% di nati all’estero, le prime tre nazioni rappresentate sono Romania (40,8%), Albania (16,2%) e Marocco (15,9%).

Commentando questi dati il presidente di Sanilog, Piero Lazzeri non si è stupito della forte prevalenza maschile fra gli occupati del settore e neanche del ruolo trainante della Lombardia ma ha sottolineato :”che, in termini di utilizzo delle prestazioni erogate, le donne iscritte a Sanilog recuperano posizioni rispetto ai colleghi uomini” e si è detto orgoglioso sull’evidenza che un iscritto su tre sia nato fuori dall’Italia perché questo evidenzia come Sanilog sia un fondo inclusivo “come lo è, del resto, l’intera filiera della logistica».

Sono stati poi presentati i risultati di un’indagine realizzata tra luglio e settembre 2023 con un questionario –  cui hanno risposto oltre 2.500 iscritti  –  che ha riguardato sei aree di ricerca (attività fisica, dieta, sonno, fumo, salute mentale – stress e prevenzione in ambito oncologico) e ha permesso di individuare le principali aree di rischio nello stile di vita dei lavoratori della filiera logistica. Le informazioni consentiranno a Sanilog di migliorare ulteriormente il piano sanitario offerto e, allo stesso tempo, di ideare nuove iniziative di sensibilizzazione mirate alla platea degli iscritti.

«È la prima volta che un fondo sanitario di origine contrattuale realizza un’indagine di questo tipo, un’iniziativa di grande utilità per conoscere meglio la nostra platea di iscritti, le prestazioni sanitarie più apprezzate e per identificare le aree di miglioramento dell’attuale piano sanitario» afferma Valeria Contu – Segretario Generale Sanilog. «In quasi tutti gli ambiti indagati dal questionario – ha proseguito Contu – sono emersi margini di miglioramento ed è alla luce di questi risultati che l’impegno di Sanilog per il futuro si concentrerà in particolare sulla prevenzione delle patologie più gravi e sulla promozione dei corretti stili di vita».

Presentata inoltre nel corso del convegno la fotografia del sistema di welfare e della sanità contrattuale integrativa del Paese dalla quale è emersa la crescita di spesa sanitaria intermediata: ancora l’89,1% della spesa privata è finanziata dalle famiglie in modalità out-of-pocket: un valore superiore a quello registrato in Germania (83,2%), Spagna (73,4%), Regno Unito (71,9%) e Francia (58,5%).

In Italia la spesa privata dei cittadini (out-of-pocket) ricade principalmente in acquisto di farmaci, occhiali, apparecchi acustici e altri prodotti medicali, assistenza ambulatoriale e ospedaliera curativa e riabilitativa, assistenza a lungo termine e assistenza preventiva.  Solo il 59,4% dei contratti attivi in Italia prevede misure di welfare aziendale e solo il 7,6% dei servizi è dedicato alla sanità.

“Gli obiettivi del convegno sono stati quelli di evidenziare l’importanza della sanità integrativa contrattuale nel nostro Paese, che integra e non sostituisce il Servizio Sanitario Nazionale, e che è sempre più importante per sostenere il servizio pubblico nello scenario che sembra delinearsi all’orizzonte: dall’aumento della spesa sanitaria privata alla crescita dell’inflazione fino al progressivo invecchiamento della popolazione” ha affermato Michele De Rose, vicepresidente Sanilog.

«Con una platea attuale di quasi 280mila iscritti e l’obiettivo di superare i 350mila entro il 2025 –  ha aggiunto Lazzeri – riteniamo che Sanilog possa essere un interlocutore autorevole anche per i fondi sanitari integrativi che rappresentano altri settori lavorativi. Nei prossimi mesi proseguiremo il dialogo avviato quest’oggi per creare una comunione di intenti tra gli stakeholders del cosiddetto secondo pilastro sociosanitario» aggiungendo che l’evoluzione di tutti i fondi sanitari integrativi sia di passare da una logica meramente rimborsuale e indennitaria rispetto alle spese sanitarie sostenute a una virtuosa prospettiva di prevenzione, educazione sanitaria e proposta di stili di vita più consapevoli a tutela della salute dei singoli e del miglioramento della qualità di vita delle comunità. “Sanilog vuole essere protagonista in questo importante sviluppo di paradigma e, per questo motivo, stiamo già lavorando per arricchire il piano sanitario con alcune nuove prestazioni che hanno come focus la prevenzione» ha poi concluso il presidente.

Nel corso dei lavori si è avuto anche il contributo del senatore Francesco Zaffini – presidente 10° Commissione Lavoro e Sanità del Senato e due tavole rotonde dedicate, rispettivamente, alle migliori pratiche da adottare nell’ambito della prevenzione sanitaria e degli stili di vita e al ruolo che entrambi possono giocare nelle sfide che attendono la filiera logistica italiana e al presente e al futuro della sanità integrativa contrattuale, quest’ultima sempre più importante all’interno del welfare sanitario italiano.

«Il futuro del welfare dei lavoratori e la tutela del loro diritto costituzionale alla salute è un tema strategico per l’Italia. Confidiamo di aver fatto crescere in tutti gli stakeholders coinvolti e interessati la consapevolezza che la sanità integrativa rappresenti un valore aggiunto non solo per i lavoratori, migliorandone il benessere psico-fisico, ma anche per le imprese e, più in generale, per il sistema Paese»  ha affermato Michele De Rose.

Il convegno odierno ha ospitato anche una presentazione del libro della prof.ssa e immunologa Antonella Viola “La via dell’equilibrio, scienza dell’invecchiamento e della longevità”, nel quale vengono affrontati temi quali il significato dell’invecchiamento da un punto di vista biologico, le differenze tra età biologica ed età anagrafica, e vengono riportate alcune indicazioni della scienza per vivere più a lungo.

Le conclusioni dell’appuntamento sono state affidate a Edoardo Rixi – viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti: «Una giornata importante per parlare di welfare sanitario dei lavoratori della filiera logistica e dei trasporti. Un comparto che non si è mai fermato anche nei momenti più difficili, come il periodo pandemico. Il mondo cambia rapidamente ed è basilare cogliere le nuove esigenze per adeguare le coperture assicurative e sanitarie, integrando la mano pubblica con quella privata. È sostanziale arrivare a un sistema che standardizzi i processi con un linguaggio comune, contenere i rischi e offrire ai lavoratori servizi di qualità. Bisogna creare più fiducia nei giovani per un futuro che possa garantire servizi adeguati alle loro esigenze» ha dichiarato il viceministro.

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