Export della Toscana tocca i 23 mld (+6,7%) nei primi 9 mesi del 2023
A trainare la crescita l’andamento di farmaceutica e biomedicale, con buone performance in tutti e tre i trimestri
L’export dei distretti tradizionali e dei poli tecnologici della Toscana ha registrato una buona crescita (+ 6,7%), nei primi 9 mesi del 2023, con un ammontare complessivo di circa 23 miliardi di euro. A dirlo il Monitor elaborato dalla Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, secondo il quale il comparto più rilevante rimane il Sistema moda, con circa 12 miliardi di euro di esportazioni realizzate nel periodo, il quale tuttavia ha registrato un forte rallentamento nel secondo trimestre del 2023 (-9,9%), acuitosi nel periodo luglio-settembre (-11,7%).
Una quota rilevante della riduzione appare legata all’andamento del distretto della Pelletteria e calzature di Firenze (4,6 miliardi di euro, -10,7%), oltre che da quello dell’Abbigliamento di Empoli (-7,8%). Si conferma, invece, positivo in tutti i trimestri l’andamento dell’Oreficeria di Arezzo che con 2,4 miliardi di euro registra una crescita delle esportazioni del 4,1%, grazie alla domanda del mercato turco, divenuto il secondo sbocco commerciale. Tra le altre specializzazioni del sistema moda si nota invece ancora un calo rilevante di Tessile e abbigliamento di Prato (-5,8%), e della Concia e calzature di S. Croce (-8,8%).
A trainare la crescita delle vendite estere nel periodo sono stati poi i poli della farmaceutica e biomedicale, con esportazioni per 5,5 miliardi di euro (+58,3%), e tassi di crescita elevati per i tre trimestri. Il mercato principale che ha sostenuto questo risultato – sia per la farmaceutica sia per il biomedicale – è quello americano, ma una buona dinamica si è vista anche nelle esportazioni della farmaceutica verso Francia (+16,0%) e Polonia (+30,2%) e del biomedicale in direzione della Svizzera.
Passando alla filiera agro-alimentare, nei tre trimestri si registra una crescita dell’1,6%, per circa 25 milioni di euro. Spicca in positivo il distretto dell’Olio toscano (+ 692 milioni di euro ovvero +11,6%), che incrementa le vendite nel mercato americano e in Spagna, condizionato probabilmente “dalla significativa diminuzione della produzione a livello internazionale e nel territorio”.
Proseguendo, l’analisi mostra che il distretto del Florovivaistico di Pistoia “conferma il valore di esportazioni dei primi nove mesi del 2022 e raggiunge il valore di 285,4 milioni di euro”, mentre il distretto dei Vini dei colli fiorentini e senesi “segna un calo del -7,1% maturato nel mercato nordamericano”.
Particolarmente brillante è invece il comparto dei Mezzi di trasporto, con una crescita sia della Nautica di Viareggio (+16,0%), sia della Camperistica della Val d’Elsa (+29,4%).
Il distretto del Cartario di Lucca segna invece una battuta di arresto, con un valore di esportazioni che si attesta a 1,1 miliardi di euro (-5,9%), frutto di un calo delle vendite verso la Spagna (-32,8%), solo in parte compensate dalle maggiori esportazioni verso la Polonia (+27,1%). Anche il comparto della meccanica con il distretto delle Macchine per l’industria cartaria di Lucca mostra un calo e si attesta a 415,6 milioni di euro.
Tra i distretti del sistema casa, il Marmo di Carrara scende del -6,7% (in particolare -5,2% per il marmo grezzo e -7,9% per la componente lavorata), mentre aumenta il comparto delle macchine per il settore estrattivo (+25%). Si riducono le esportazioni di pietra lavorata verso gli Stati Uniti, solo in parte compensate da commesse verso Emirati Arabi, Marocco e India.
Nel complesso, scrivono gli analisti, le attese per il 2024 sull’andamento delle specializzazioni distrettuali e i poli tecnologici toscani “non sono così brillanti come l’ultimo biennio” e l’export potrà tornare a crescere solo a partire dalla seconda metà dell’anno quanto l’attenuazione dell’inflazione potrà avere effetti positivi sulla domanda di beni di investimento in Europa e negli Stati Uniti.
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