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Logistica

Logistica automotive: si mobilitano i lavoratori dei piazzali di Livorno

Usb chiama a raccolta per domani gli addetti dei diversi piazzali dello scalo per evidenziare le criticità nelle condizioni di lavoro

di REDAZIONE SUPPLY CHAIN ITALY
11 Dicembre 2024
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Cambi di appalto, bassi salari, inquadramenti non corretti, malattia non pagata e richiesta di produttività alle stelle. Sono le criticità con cui si trovano ad avere a che fare i lavoratori della logistica di auto nuove e della gestione dei piazzali, in particolare a Livorno dove questa attività è centrale (anche nel dibattito politico-portuale con il caso dei traffici portati da Grimaldi al Terminal Darsena Toscana).

Temi su cui ha deciso di puntare l’attenzione la Usb, che ha annunciato un momento di mobilitazione nella giornata di domani, giovedì 12 dicembre, che culminerà con la partecipazione di delegazioni di lavoratori di tutti i piazzali dello scalo a un incontro con la port authority in programma nel pomeriggio.

“La movimentazione auto interna al porto ha una ‘tariffa’, in quanto ad oggi vi è l’obbligo (o almeno ci dovrebbe essere) di applicazione del Ccnl Unico dei Porti. Appena fuori non ci sono regole” denuncia il sindacato, per il quale al di fuori delle cinta portuali si può arrivare, nella logistica di auto nuove, a contratti che prevedono paghe orarie a “cifre irrisorie, anche 5 euro, per movimentare macchine che ne costano 50/60 mila” e nei quali non sono previste clausole sociali a tutela di lavoratori di “passaggio” da un operatore all’atro.
“Oggi più che mai il problema sta esplodendo e sono urgenti interventi decisi di regolamentazione” scrive ancora Usb, che in particolare punta l’attenzione su alcune situazioni specifiche: quella del Faldo, con la società Autotrade in crisi e i lavoratori in cassa integrazione; quella del piazzale Bertani, per il quale si teme un nuovo cambio d’appalto nel giro di pochi anni; quella del piazzale Mercurio, dove secondo Usb la problematica diffusa è quella del sotto inquadramento dei lavoratori, e infine quella di cooperative “come la Cpm, che svolgono la movimentazione esterna con contratto multiservizi pagando 1100/1200 euro i lavoratori”.

“In generale non si parla mai di contrattazione integrativa, buoni pasto o trasferta. Con le tariffe all’osso è già tanto se una società riesce a stare in piedi per due anni consecutivi”, conclude Usb, preannunciando come detto una giornata di mobilitazione per domani 12 dicembre.

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