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Economia

Export italiano in netto aumento a marzo (+5,8%)

Boom delle vendite verso Stati Uniti (+41,2%) e paesi Opec (+25%)

di REDAZIONE SUPPLY CHAIN ITALY
21 Maggio 2025
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Italia Marittima container NC 8685

A marzo 2025 l’export italiano è cresciuto su base annua del 5,8% in termini monetari e dell’1,9% in volume. Lo riporta l’ultima analisi dell’Istat, sottolineando che l’aumento in valore risulta più sostenuta per i mercati extra Ue (+8,2%), rispetto a quelli Ue (+3,7%). Parallelamente, l’import registra un incremento tendenziale in valore del 7,6%, precisamente del 6,8% in Ue e dell’8,8% in extra Ue (+8,8%); in volume, le importazioni aumentano del 2,9%.

Tra i settori che più contribuiscono alla crescita anno su anno dell’export l’istituto di statistica segnala quelli di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+59,8%), mezzi di trasporto, esclusi autoveicoli (+47,5%), metalli di base e prodotti in metallo, escluse macchine e impianti (+8,1%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+6,6%). Si riducono invece le esportazioni di coke e prodotti petroliferi raffinati (-38,3%), articoli sportivi, giochi, strumenti musicali, preziosi, strumenti medici e altri prodotti non classificati altrove (n.c.a.) (-15,7%) e autoveicoli (-8,8%).

Guardando ai paesi che forniscono i contributi maggiori alla crescita dell’export nazionale, a marzo questi sono stati sono Stati Uniti (+41,2%), i paesi Opec (+25,0%) e Francia (+4,2%), mentre da Turchia (-30,1%) e Cina (-8,3%) sono arrivati i contributi negativi più ampi.

Nel primo trimestre del 2025, l’export registra un incremento tendenziale del 3,2%, cui contribuiscono soprattutto le maggiori vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+41,9%), mezzi di trasporto, esclusi autoveicoli (+21,2%), metalli di base e prodotti in metallo, escluse macchine e impianti (+5,8%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+5,5%). Apporti negativi, invece, derivano dalle minori esportazioni di coke e prodotti petroliferi raffinati (-27,0%) e autoveicoli (-12,2%).

A marzo, la flessione congiunturale dell’export si deve principalmente alla riduzione delle vendite di beni strumentali e di beni di consumo durevoli. L’export cresce su base annua, sostenuto soprattutto dalle maggiori vendite di prodotti farmaceutici e mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (tra cui mezzi di navigazione marittima). Questi due settori spiegano la crescita tendenziale dell’export verso gli Stati Uniti (+41,2%); al netto di questi comparti, l’export verso gli Stati Uniti flette del 4,1%. L’aumento su base annua dell’import è trainato in particolare dai maggiori acquisti di prodotti farmaceutici dalla Cina.

Su base congiunturale, le esportazioni segnano una flessione (-1,0%) accompagnata da una sostanziale stazionarietà delle importazioni (+0,2%). La diminuzione su base mensile dell’export è dovuta alla riduzione delle vendite verso l’area Ue (-5%), mentre le esportazioni verso l’area extra Ue crescono del 3,3%.

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