Fermerci a confronto col ministro Pichetto Fratin per il trasporto ferroviario merci
L’associazione del cargo ferroviario ha sottoposto al Ministro dell’Ambiente le problematiche derivanti da lavori infrastrutturali e definanziamento degli incentivi per il rinnovo del materiale rotabile

Per discutere le opportunità di rilancio del trasporto ferroviario merci una delegazione di Fermerci composta dal Presidente Clemente Carta, dal vicepresidente vicario Sabrina De Filippis e dal Direttore Generale Giuseppe Rizzi, ha incontrato oggi il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin.
Tema centrale dell’incontro è stato il contributo del trasporto ferroviario merci all’aumento della qualità dell’aria nei territori. Studi condotti nell’ultimo Rapporto Annuale presentato da Fermerci rilevano, infatti, che la concentrazione di particolato atmosferico (PM10) è più elevato nelle aree metropolitane e lungo le principali direttrici stradali dove prevale l’impiego di mezzi a combustione.
“Il trasporto su ferrovia – ha spiegato Carta – se adeguatamente potenziato e supportato, rappresenta la soluzione più ecologica per ridurre le emissioni di polveri sottili (PM10) e di altre sostanze inquinanti, decarbonizzare i trasporti e migliorare la qualità dell’aria nei territori. Tuttavia, la contrazione del traffico ferroviario merci e le difficoltà strutturali del settore impediscono a oggi di sfruttare appieno il potenziale della ferrovia per contrastare il fenomeno dell’inquinamento atmosferico”.
Durante l’incontro, con i dati contenuti nel III Rapporto Annuale sul trasporto ferroviario merci presentato da Fermerci, è stato illustrato il quadro critico del settore: il calo dei treni-km del trasporto ferroviario merci su base nazionale, la riduzione dei treni merci nei porti e le interruzioni ferroviarie causate dalla realizzazione delle opere previste dal Pnrr, che si protrarranno almeno fino al 2027. Fattori che limitano fortemente la capacità operativa del settore e la possibilità di ridurre le emissioni di PM10, nonostante il potenziale del trasporto ferroviario per migliorare la sostenibilità ambientale del nostro Paese.
“Nonostante le difficoltà del momento, fino al 2030 il trasporto ferroviario merci incrementerà annualmente l’impiego di energia elettrica da fonti rinnovabili, diminuendo ulteriormente l’impatto ambientale. Per questo è fondamentale sostenere la proposta italiana di incrementare il contributo ferrobonus per aumentare la quota di trasporto ferroviario merci, in risposta alla procedura di infrazione avviata dall’Europa nei riguardi dell’Italia per sforamento dei limiti di polveri sottili (PM10). Il settore ferroviario è cruciale per la transizione ecologica e per un futuro più sostenibile”.
Fermerci, inoltre, ha ricordato che anche l’ammodernamento del materiale rotabile utilizzato nel trasporto ferroviario merci concorre a rendere più competitivo, efficiente e sostenibile il settore. Per questo, durante l’incontro, Fermerci ha ribadito la richiesta di rifinanziare l’incentivo per l’acquisto di locomotive e carri ferroviari, destinati al trasporto ferroviario merci, sottolineando come le imprese abbiano già investito oltre 700 milioni di euro, ma il sostegno pubblico promesso non è stato ancora erogato.
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