Per Poste Italiane la consegna pacchi vale 801 milioni di euro nella prima metà 2025
Complessivamente il gruppo ha gestito 159 milioni di recapiti (+11,3%)
Continua inarrestabile la progressione del business di consegna pacchi di Poste Italiane.
Solo nel secondo trimestre dell’anno – ha reso noto l’ultima relazione economico-finanziaria del gruppo – questo ambito di attività ha portato a ricavi per 408 milioni di euro, l’8,8% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, frutto della consegna di 82 milioni di pacchi (il 13,9% in più rispetto al secondo trimestre 2024). Tirando le somme della prima metà dell’anno, la nota della controllata di Cassa Depositi e Prestiti ha evidenziato come i volumi gestiti siano stati pari a 159 milioni di pacchi (+11,3%), per un giro d’affari di 801 milioni di euro (il 7,9% in più rispetto a quello ottenuto nel primo semestre 2024). Da rilevare che nel secondo trimestre la tariffa media dei pacchi ha vissuto una flessione anno su anno del 3,2% (nel semestre è stata dell’1,9%), riflettendo, si legge nella nota, “volumi maggiori con un pricing e costi unitari inferiori”.
Nella prima metà dell’anno è inoltre aumentata in maniera rilevante la quota di consegne gestita direttamente dai postini. In volume, si è trattato di 66 milioni di recapiti (il 21,2% in più rispetto al primo semestre 2024), di cui 35 milioni nel secondo trimestre (+26,6%). Con quest’ultima spinta, segnala Poste Italiane, alla fine di giugno la quota di pacchi consegnata dai portalettere ha raggiunto il 43% del totale.
Nella sua nota semestrale, il gruppo ha infine fornito alcune precisazioni rispetto alla Sicaf Patrimonio Italia Logistica, nata per accelerare la trasformazione dei suoi siti logistici e cui sta conferendo i suoi “più grandi siti della rete logistica primaria e gran parte della rete intermedia per una superficie complessiva di circa 640.000 mq”. Lo scorso 1 aprile, ha evidenziato, si è perfezionato il primo aumento di capitale della società, sottoscritto da Poste Italiane mediante conferimento in natura di 47 immobili del valore di circa 333 milioni di euro, e da DeA Capital mediante versamento di cassa pari a 9,5 milioni di euro. A esito dell’operazione, il capitale sociale della Sicaf è detenuto per il 97,2% da Poste Italiane e per il 2,8% da DeA Capital.
Quanto, infine, alla joint venture Locker Italia Spa, costituita lo scorso anno con Dhl, questa disponeva a giugno di “circa 500 i locker installati sul territorio”. Complessivamente l’obiettivo dichiarato era di arrivare ad avviare 10mila ‘armadietti’ in tutta Italia, attivi 24 ore su 24.
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