Cosa prevede l’offerta sui dazi agli Usa dell’Unione Europea
Le concessioni interessano i beni industriali e alcuni prodotti ittici e agricoli definiti “non sensibili”

Dopo la sigla del criticato accordo quadro con gli Usa in materia di dazi, la Commissione Europea si è messa al lavoro per portare a casa l’obiettivo di ridurre le tariffe statunitensi sulle auto dal 27,5% al 15%, offrendo in cambio dazi azzerati sui prodotti industriali della controparte e aperture su quelli agricoli e ittici.
Una disamina delle proposte legislative avanzate e pubblicate lo scorso 28 agosto è stata riportata dallo Studio Armella, specializzato in diritto tributario e doganale, sul suo sito web.
Il primo atto, spiega, “prevede l’eliminazione dei dazi su tutti i beni industriali statunitensi e introduce un accesso preferenziale al mercato europeo per i prodotti agricoli e ittici definiti “non sensibili” dalla Commissione europea. Attualmente, il 66% di questi beni entra già nell’Ue con dazi nulli o molto bassi, considerato che la media dei dazi sui prodotti industriali è pari all’1,35%. La proposta riguarda, quindi, il restante 34%, tra cui macchinari, componentistica, legno e pasta di legno, carta e cartone, ceramica e cuoio”. Secondo la Commissione Europea, questa modifica sarà positiva poiché “ridurrà i costi di importazione di circa 5 miliardi di euro, in termini di dazi che le aziende europee avrebbero altrimenti dovuto pagare”.
Dall’altro lato, l’azzeramento dei dazi sui prodotti Usa, che comporterà mancati introiti per la Ue, solleva però anche tema di concorrenza per l’industria europea. “Per le automobili Usa, le tariffe che scendono dal 10% allo 0% contribuiranno a una maggiore competitività delle auto Usa sui mercati europei, dove è sempre più forte la concorrenza anche della Cina, specie sul segmento elettrico”.
Secondo la proposta, inoltre l’Ue liberalizzerà l’accesso al mercato, solo a favore degli Stati Uniti, di alcuni prodotti ittici e agricoli definiti “non sensibili”. In particolare, si legge, sono previsti “20 contingenti tariffari a dazio zero, tra cui frutti di mare, merluzzo dell’Alaska, frutta e verdura fresca, frutta a guscio, ma anche latticini, cereali, semi, carne di maiale e bisonte”. Per altri come “ortaggi, pomodori e arance” è invece prevista una tariffa “ad valorem pari a zero, pur rimanendo vincolati a dazi legati al peso o al volume”. Esclusi invece dal provvedimento beni considerati “sensibili” come carne bovina, pollame, riso ed etanolo. DI contro l’Ue si impegna a rinnovare il regime di esenzione tariffaria per l’aragosta statunitense e a estendere la tariffa zero all’aragosta lavorata.
Per dare un’idea della portata delle concessioni, l’Ue “ne ha accordate per circa 198 milioni di euro, di cui 136 milioni per l’agricoltura e 62 milioni per la pesca, a fronte di esportazioni statunitensi verso l’Europa pari a circa 360 miliardi di euro”. Secondo la Commissione la liberalizzazione dei dazi su prodotti industriali, agricoli e ittici “non sensibili” avrà un impatto limitato, pari a mancati introiti di circa 3,6 miliardi di euro l’anno.
La durata delle concessioni, sottolinea il contributo dello Studio Armella, è di principio illimitata, ma l’Ue potrà sospenderle se ritiene che gli Usa non rispettino gli impegni della dichiarazione congiunta e potrà introdurre misure di salvaguardia se le importazioni statunitensi minacciassero di arrecare un grave pregiudizio all’industria europea.
A fronte di queste concessioni, gli Usa dovrebbero impegnarsi a ridurre dal 17,5% al 15% i dazi sulle auto e sulla componentistica, con effetto retroattivo al 1° agosto 2025.
Dal 1° settembre, inoltre, alcune categorie di prodotti, tra cui aeromobili, farmaci generici con i loro ingredienti e precursori chimici, saranno soggette da parte degli Stati Uniti a dazio zero o quasi zero, applicando solo la tariffa della nazione più favorita (MFN).
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