Il Centro Italia traina (+10,7%) la crescita dell’export nella prima metà dell’anno
Tra i flussi in crescita, quelli di pharma, chimico-medicinali e botanici di Toscana, Lombardia, Lazio e Abruzzo

La crescita tendenziale dell’export nazionale in valore (+2,1%) che si è osservata nei primi sei mesi dell’anno in Italia è sintesi di dinamiche territoriali differenziate. Lo evidenzia l’Istat in un report da cui spicca in particolare l’exploit osservato dalle vendite estere delle regioni del Centro, in aumento del 10,7% sullo stesso periodo del 2024. Un incremento minore (+1,5%) si osserva nel Nord Ovest, mentre le altre macro-aree chiudono in negativo. In particolare si riscontra una lieve riduzione per il Nord Est (-0,5%) e più ampie flessioni per il Sud (-6,6%) e le Isole (-13,3%).
Guardando alle singole regioni, Istat registra incrementi marcati annua più marcati anno su anno soprattutto in Lazio (+17,4%), Toscana (+11,8%), Abruzzo (+10,1%) e Friuli-Venezia Giulia (+6,6%). All’opposto, le flessioni tendenziali più ampie sono quelle di Sardegna (-17,3%), Campania (-15,5%), Sicilia (-11,2%) e Molise (-9,8%).
Dal punto di vista merceologico, il periodo è stato caratterizzato dall’aumento delle vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici di Toscana, Lombardia, Lazio e Abruzzo, che nell’insieme spiega per 3,4 punti percentuali la crescita annua dell’export nazionale. Un ulteriore contributo positivo di 1 punti percentuali deriva dalle maggiori vendite estere di mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi, da parte di Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Sicilia e Marche e di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, dalla Toscana. Di contro, pesano negativamente sul bilancio le minori esportazioni di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici dalla Campania, di coke e prodotti petroliferi raffinati da Sicilia e Sardegna e di autoveicoli da Piemonte e Campania.
Più precisamente, i contributi positivi maggiori alla crescita su base annua dell’export nazionale derivano dall’aumento delle vendite del Lazio verso gli Stati Uniti (+133,7%), della Toscana verso Spagna (+97,5%) e Francia (+27,0%), della Lombardia verso la Svizzera (+22,5%) e del Friuli-Venezia Giulia verso la Germania (+92,2%). Gli apporti negativi più ampi, invece, provengono dal calo delle vendite della Campania verso la Svizzera (-43,1%) e della Toscana verso la Turchia (-37,2%).
Passando infine all’analisi provinciale, l’istituto sottolinea le performance positive di Firenze, Roma, Trieste, Milano e Frosinone e di contro i contributi negativi di quelle di Napoli, Siracusa, Gorizia, Cagliari e Torino.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER GRATUITA DI SUPPLY CHAIN ITALY




