Flette (-5,5%) nel primo semestre 2025 l’export del settore lapideo
Pesante il calo dei macchinari (-12,3%), più contenuto quelle delle pietre (-2,4%)
Le esportazioni del settore lapideo italiano chiudono il primo semestre 2025 con una netta flessione (-5,5%), attestandosi a quota 1,46 miliardi. Particolarmente pesante è il calo di macchine e attrezzature d’estrazione e lavorazione (-12,3%, 424,2 milioni), mentre per l’altro segmento che compone il comparto, quello delle pietre naturali, il decremento è limitato (-2,4%).
Lo dicono i dati del Centro Studi di Confindustria Marmomacchine diffusi alla vigilia – aprirà il prossimo 23 settembre a Verona- della fiera Marmomac, e riportati da alcune testate specializzate quali Pambianco Design.
Più nel dettaglio, la flessione della prima metà del 2025 è stata determinata dalle minori vendite di materiali lavorati e semilavorati (-3,8% sullo stesso periodo del 2024), per 814,1 milioni. Tra le destinazioni primeggiano gli Usa, in crescita (275,5 milioni, +9,4%), mentre calano le vendite verso paesi europei come Germania (60,6 milioni, -4,3%), Francia (54,1 milioni, -13,5%) e Svizzera (44,7 milioni, -4,1%). Flettono anche Emirati Arabi Uniti (30,2 milioni, -6,3%) e Arabia Saudita (29,5 milioni, -38,6%), così come altri paesi quali Regno Unito (27,2 milioni, -14,3%), Austria (20,3 milioni, -1,2%). Aumentano invece le vendite estere di materiali grezzi (+2,8%, 227,1 milioni) con la Cina quale prima destinazione 110,8 milioni di import (+4,6%). Passando al segmento delle macchine e tecnologie per la lavorazione, il calo (come detto del 12,3%) ha interessato gli Usa (53,5 milioni, -16,4%) e in misura minore la Turchia (-4,5%, 34,4 milioni).
Parallelamente, è stato diffuso un focus realizzato per conto di Veronafiere e Marmomac da Nomisma, centrato sulla Penisola Arabica, area ritenuta strategica per il settore grazie ai rilevanti investimenti in infrastrutture e progetti di real estate promossi da diversi governi anche nell’ambito delle strategie di diversificazione dal settore petrolifero.
Dopo avere evidenziato l’importanza crescente della regione (+30% negli ultimi 5 anni per l’export italiano di settore), l’analisi ha rilevato che nel 2024 i Paesi della Penisola Arabica hanno importato prodotti lapidei per 1,3 miliardi di euro, mentre i primi quattro mesi del 2025 si sono chiusi con un +15% sullo stesso periodo del 2024. Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti rappresentano i principali poli di domanda, con un peso rispettivo del 47% e del 33% sul totale delle importazioni di prodotti lapidei all’interno del mercato della Penisola Arabica.
Quanto alle tipologie di prodotto importato, oltre i tre quarti in valore riguarda pietre naturali lavorate. Seguono i beni strumentali (10%) e i macchinari (7%), mentre l’import di pietre grezze rimane ancora marginale.
Oltre l’80% dei prodotti lapidei Made in Italy destinati alla Penisola Arabica confluisce in Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Negli ultimi 5 anni la prima ha visto crescere le importazioni italiane del 216%, nonostante la competizione serrata con la Cina.
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