Arriva il contraccolpo dei dazi: -7,7% ad agosto per l’export extra Ue
In flessione del 21,2% nel mese le vendite verso gli Usa

Finito l’effetto frontloading, ad agosto l’impatto delle politiche tariffarie Usa si è fatto sentire sugli scambi commerciali tra l’Italia e l’estero.
Nel mese, rileva l’Istat, l’export italiano extra Ue si è ridotto su base annua del 7,7% (dopo il +9,9% di luglio), per effetto delle minori vendite di beni di consumo durevoli (-26,3%) e non durevoli (-13,2%) e di beni strumentali (-8,4%), a fronte di un aumento delle esportazioni di energia (+23,7%) e beni intermedi (+1,9%). Particolarmente pesanti sono state le riduzioni verso Turchia (-26,1%) e Stati Uniti (-21,2%), mentre a registrare variazioni positive sono stati solo i mercati di Regno Unito (+4,9%) e Svizzera (+4,7%). L’import registra invece una flessione più contenuta (-3,1%), che riguarda tutti i raggruppamenti, tranne i beni di consumo non durevoli, in forte aumento (+23,0%). Nel dettaglio, calano nettamente gli acquisti da Regno Unito (-36,6%) e paesi Opec (-27,1%), ma diminuiscono anche quelli da India (-9,7%), Cina (-7,1%) e paesi Mercosur (-5,8%). Per contro, crescono le importazioni da Stati Uniti (+68,5%) e paesi Asean (+13,6%).
Rispetto a luglio, Istat rileva una marcata flessione degli scambi per entrambi i flussi, più ampia per le esportazioni (-8,1%) rispetto alle importazioni (-7,1%). In particolare, la contrazione su base mensile dell’export è dovuta alle minori vendite di beni strumentali (-16,7%), beni di consumo durevoli (-9,4%) e non durevoli (-7,8%), mentre aumentano le vendite di energia (+5,9%) e beni intermedi (+2,2%). Dal lato dell’import, si rilevano ampi cali per i beni di consumo non durevoli (-16,5%), i beni intermedi (-6,1%) e i beni di consumo durevoli (-5,1%).
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